Epatite A: in Italia forte incremento dei casi. Vaccino e comportamenti sicuri per difendersi. Sulla prevenzione in ritardo le autorità sanitarie

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Virus epatite A ospedale Cardarelli 1Nel corso degli ultimi dieci mesi in Italia si è registrato un aumento significativo dei casi di epatite A (HAV). Il SEIEVA, Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta, ha rilevato, nel periodo agosto 2016-marzo 2017, più di 1000 casi, un numero di quasi cinque volte maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’età media delle persone che hanno contratto il virus è di trentacinque anni e l’86% circa dei casi è di sesso maschile. Tra gli uomini la maggioranza dichiara di aver avuto rapporti sessuali con altri uomini (MSM). Tale incremento di infezioni si va manifestando dal febbraio 2016, anche in altri dodici paesi europei con tre diversi cluster d’infezione, come segnalato da ECDC nel Rapid Risk Assessment del 23 febbraio scorso.

I Paesi coinvolti sono: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. L’Italia si presenta come lo Stato europeo con il più evidente aumento di casi, gran parte dei quali riconducibili al ceppo VRD-521, lo stesso presente in Gran Bretagna e mai  osservato in Italia prima dell’ agosto 2016. La maggior concentrazione di casi si registra nelle aree metropolitane in particolare a Roma, Milano, Napoli, Firenze, ma anche in alcuni capoluoghi come Pisa, Lucca e Brescia.

Ben sappiamo, come LILA, quali rischi si corrano nell’associare un’infezione a gruppi determinati di persone. Per un’efficace opera di prevenzione è necessario, invece, riportare l’attenzione sui comportamenti sicuri e non sicuri e sulle esatte modalità di trasmissione che valgono per tutti e tutte.

Che cos’è l’epatite A

L’epatite A è una malattia infettiva acuta che colpisce il fegato e che si trasmette molto facilmente. E’ causata da un virus (HAV) presente nelle feci, dura dalle due alle dieci settimane e, generalmente, ha un’evoluzione benigna. I sintomi possono essere affaticamento, spossatezza, nausea, perdita di appetito, ittero. Dopo la guarigione, che avviene spesso spontaneamente, si acquista un’immunità permanente. L’epatite A non cronicizza ma se associata ad altre patologie del fegato (es: epatite  C) o ad altre infezioni, può causare gravi insufficienze epatiche. Nelle persone affette da HIV è possibile che la fase acuta si protragga più del consueto. Una coinfezione da virus HAV potrebbe rendere inoltre necessaria una sospensione del trattamento anti-HIV: l’infiammazione epatica può, infatti, pregiudicare la capacità del fegato di metabolizzare i farmaci aumentando il rischio che insorgano effetti collaterali.

Come si trasmette

La trasmissione avviene per via oro-fecale, quando cioè il virus HAV eventualmente presente nelle feci, passa alla bocca per contatto diretto o attraverso le mani. L’epatite A si può dunque trasmettere:

Si tratta dunque di comportamenti che possono riguardare, non solo gli MSM ma tutte le persone sessualmente attive.   

La modalità di trasmissione attraverso il sangue (tramite l’uso in comune di siringhe e oggetti taglienti o nella pratica di attività sanitarie che possano comportare un contatto accidentale sangue-sangue) è possibile ma piuttosto rara.

Come proteggersi:

E’ bene inoltre ricordare che l’uso del profilattico protegge da tutte le malattie sessualmente trasmissibili, HIV compreso e va dunque usato anche nei rapporti penetrativi vaginali.

L’infezione HAV si può dunque evitare con il vaccino e rispettando alcune norme di prevenzione. La LILA, assieme ad altre realtà associative, segnala tuttavia il rischio di un’insufficienza delle scorte vaccinali e la mancanza di un coordinamento nazionale delle azioni di contrasto dell’epidemia. Le indicazioni che ci giungono in queste settimane confermano come molte regioni non abbiano a disposizione le necessarie scorte di vaccini o che le stiano esaurendo. In esaurimento sono pure le scorte del Lazio e dell’Emilia Romagna, le uniche regioni ad aver tempestivamente avviato campagne vaccinali e di prevenzione. Nel frattempo l’Italia è divenuta il paese con il maggior incremento di casi in Europa. La LILA rafforzerà dunque le sue pressioni sul Ministero della Salute affinché si attivi immediatamente, coordinando tutti gli interventi di prevenzione ed informazione necessari a contenere i costi sociali e sanitari di un’epidemia che poteva essere evitata. A tutti chiediamo di continuare a segnalarci eventuali problemi riscontrati nel ricorso ai servizi vaccinali.

 Per saperne di più:

 http://www.epicentro.iss.it/problemi/epatite/EpidemiologiaItalia.asp

Hepatitis A outbreaks in the EU/EEA mostly affecting men who have sex with men First update, 23 February 2017

http://www.aidsmap.com/v634436470425970000/file/1050353/hepatitis