Lo scorso febbraio il NIAID, l'Istituto Nazionale statunitense di allergie e malattie infettive, ha deciso di interrompere la somministrazione di una vaccinazione sperimentale per la prevenzione dell’HIV prevista da un suo studio clinico, l’HVTN 702, che aveva suscitato grandi speranze.
La decisione è stata presa in seguito agli accertamenti del comitato indipendente di monitoraggio (Data and Safety Monitoring Board, DSMB), chiamato a sovrintendere alla sperimentazione. Nel corso di una delle periodiche verifiche, avvenuta a fine gennaio, il comitato, infatti, ha accertato che il regime terapeutico in esame non è in grado di impedire la trasmissione dell’HIV. La fase 2b / 3 dello studio HVTN 702, denominato anche Uhambo, era in corso dal 2016 in Sudafrica. L’obiettivo era testare un regime vaccinale frutto di una precedente ricerca militare Usa sull’HIV, svolta in collaborazione con il Ministero della Salute Thailandese. Lo studio HVTN 702 ha arruolato 5.407 volontarie e volontari negativi all’HIV in quattordici località sudafricane. L’età era compresa tra i diciotto e i trentacinque anni. Le partecipanti e i partecipanti sono stati divisi in modo casuale in due gruppi: ad uno è stato erogato il regime di vaccino sperimentale, all’ altro gruppo, invece, sono stati i forniti solo trattamenti placebo. A tutti è stata offerta la PrEP, profilassi Pre-Esposizione a scopo preventivo. La verifica del DMSB ha tuttavia mostrato 129 nuove infezioni nel primo gruppo e 123 nuove infezioni nel secondo: dunque nessuna differenza significativa tra chi assumeva il regime sperimentale e chi no, il che ha portato alla raccomandazione di chiudere immediatamente lo studio. Al momento della verifica almeno il 60% dei partecipanti faceva parte dello studio da più di diciotto mesi, tempo sufficiente per consentire al regime vaccinale di stimolare una risposta immunitaria.
"Un vaccino contro l'HIV è essenziale per porre fine alla pandemia globale e speravamo che questa sperimentazione avrebbe funzionato ma, purtroppo, non lo fa - ha dichiarato il Direttore del NIAID, il professor Anthony Fauci - la ricerca proseguirà con altri approcci. Credo che l’obiettivo di trovare un vaccino contro l'HIV sicuro ed efficace, possa essere ancora raggiunto”.
“Il popolo sudafricano ha fatto la storia rispondendo a questa importante domanda scientifica. Purtroppo, speravamo che la risposta fosse diversa", ha affermato la presidente del protocollo HVTN 702 Glenda Gray.
Una presa di posizione sulla sospensione di questo importante trial è giunta anche da UNAIDS: “Sebbene siamo ovviamente delusi dai risultati –ha affermato la Direttora esecutiva Winnie Byanyima- sono stati acquisiti elementi scientifici importanti che potranno servirci per future esperienze”.
Sia il NIAID che UNAIDS hanno ricordato come nel mondo siano in corso altre sperimentazioni su vasta scala di protocolli vaccinali. Tra questi lo studio Mosaico che, nelle Americhe e in Europa, sta testando un vaccino tra persone transgender e uomini che fanno sesso con altri uomini e lo studio Imbokodo, in via di sperimentazione. In corso anche gli studi AMP sulla sperimentazione di anticorpi somministrati per via endovenosa. Altri studi stanno testando la capacità preventiva di un farmaco antiretrovirale, il cabotegravir, iniettabile a lunga durata così come altri dispositivi impiantabili o anelli vaginali.
HVTN 702 fa parte, invece, di un più ampio sforzo di ricerca sui vaccini contro l'HIV guidato dal partenariato pubblico-privato Pox-Protein, o P5. Ne fanno parte molti soggetti tra i quali, appunto, il NIAID, la Bill & Melinda Gates Foundation e il South African Medical Research Council, l'HIV Vaccine Trials Network (HVTN), il Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, Sanofi Pasteur e GSK, il programma di ricerca militare sull'HIV degli Stati Uniti.
Un vaccino efficace contro l'HIV potrebbe essere cruciale notano tutti gli esperti, tuttavia UNAIDS ricorda come la trasmissione dell’HIV possa essere già oggi efficacemente prevenuta con una giusta combinazione di interventi: agevolare e diffondere l’accesso al test HIV, garantire alle persone con HIV le terapie Antiretrovirali che permettono loro di sopprimere la carica virale e, dunque, di non trasmettere il virus, incentivare l’uso dei preservativi, sostenere i servizi di salute sessuale e riproduttiva, l’educazione sessuale a scuola, l’eliminazione delle discriminazioni.