E' stato pubblicato a fine gennaio il sesto monitoraggio EATG, relativo all'impatto del COVID sui servizi per l’HIV e sulle PLWHIV. Si tratta di un’attività che la rete ha svolto lungo tutto questo difficile anno di pandemia vigilando sul rispetto dei diritti delle persone HIV nel continente.
Il documento traccia un bilancio di quanto rilevato nel corso del 2020 e avanza alcune proposte per affrontare, nel 2021, le criticità emerse. “Quali lezioni abbiamo imparato dal 2020? - Si chiede EATG- Quali degli interventi messi in campo per mitigare il’impatto del COVID-19 si sono dimostrati validi e richiedono essere continuati? Come possono EATG, e le altre organizzazioni che supportano le community delle persone con HIV, assicurare la disponibilità dei servizi e la loro adeguatezza?”
Ricorda EATG, come il COVID 19 abbia colpito, in undici mesi, ben cinquantuno paesi della regione Europea. Sia pure con molte differenze di grado e intensità, la pandemia ha causato alle persone con HIV e alle loro organizzazioni criticità comuni. Questi i principali problemi rilevati:
- Un senso di disorientamento e la percezione di una più bassa attenzione all’HIV da parte dei servizi sanitari.
- Gli effetti della pandemia hanno colpito in modo disuguale le popolazioni chiave o più vulnerabili .
- La confusione sulle misure di controllo anti COVID-19 e l’incapacità di pianificare (inclusi i controlli medici) hanno rappresentato delle minacce significative per la salute fisica e mentale delle persone.
- Difficoltà a eseguire analisi e test, compresi quelli per la carica virale e per la funzionalità epatica.
- Continua riduzione dell’accesso alla PrEP (Profilassi Pre-Esposizione)
- La necessità per le persone con HIV che abbiano avuto il COVID, di comprenderne le eventuali conseguenze a lungo termine.
- La salute mentale delle persone con HIV si è confermata una significativa patologia rispetto alle vite personali. Sono aumentati stress e ansia con un conseguente aumento dell’uso di sostanze.
- La pressione sugli staff delle organizzazioni che lavorano da casa implica una maggiore difficoltà a separare le attività lavorative; la sostenibilità delle community è sotto stress e aleggia una certa sensazione di essere “impantanati”. Sono venuti a mancare, ad esempio, gli spazi relazionali per gli staff, mentre lo sforzo per dirottare sui servizi online le attività di supporto si è rivelato molto significativo. “Ci è venuta a mancare l’energia delle riunioni in presenza” ha raccontato un membro EATG.
- Diversi altri membri EATG, tuttavia, hanno notato come alcune delle innovazioni apportate ai servizi potrebbero rivelarsi utili anche nel lungo termine. Tra queste, ad esempio, la telemedicina, l’aumentato ricorso ai self-test, l’uso delle tecnologie per raggiungere persone geograficamente al di fuori dei consueti bacini d’utenza delle organizzazioni, la formazione di personale non medico o infermieristico per far fronte all’esecuzione di test e screening. Tuttavia, alcune trasformazioni per essere considerate richiederanno cambiamenti politici, investimenti e accessibilità economica. E’ il caso, ad esempio, degli autotest.
EATG evidenzia dunque una serie di priorità che le ONG e le OCB (Organizzazioni Community Based) dovrebbero pianificare per il 2021 ( e oltre) rispetto alle proprie attività e indica questioni da imporre all’agenda politica:
- Aumentare la condivisione delle informazioni e il networking all'interno e all'esterno delle comunità delle persone con HIV, così come adattare piani e modelli di lavoro alle questioni emergenti e alla preparazione di conseguenti domande di finanziamento.
- Condividere informazioni aggiornate sul COVID-19 non appena emergono, nonché sui problemi di cura correlati, sui progressi nella ricerca e sviluppo, sulle sfide poste alle cura e sui problemi relativi all’accesso ai vaccini.
- Agire per far spazio nelle politiche per la salute e nei sistemi sanitari al tema dell’HIV, con una forte narrazione che ne evidenzi i risvolti di politica sociale, i costi economici dell'inazione e le conseguenze della perdita di attenzione su prevenzione, cura e trattamento dell'HIV.
- Dare priorità alla riduzione dell'ansia e prevenire lo sviluppo di gravi problemi per la salute mentale delle persone, anche attraverso la promozione di strumenti di auto-aiuto.
- Fornire supporto per la salute mentale alle stesse organizzazioni poiché il rischio di "Burnout" da COVID-19 è alto e le organizzazioni community-based hanno bisogno di aiuto per la cura del proprio personale e dei volontari.