Nessun profitto sulla pandemia, vaccini bene comune! La società civile a Draghi: l’Italia sostenga la moratoria sui diritti di brevetto. ICE europea per contare.

No profit on pandemicI sistemi sanitari di tutto il mondo, di fronte all’avanzata della pandemia da Covid-19, stanno sperimentando i guasti prodotti da decenni di privatizzazioni, di tagli alla spesa pubblica e del conseguente, grave, vulnus arrecato al diritto alla salute di gran parte della popolazione mondiale.

La necessità di portare a termine, in tempi brevissimi, la più grande campagna vaccinale della storia dell’umanità si sta rivelando una sfida particolarmente ardua. Gli squilibri socio-economici tra paesi e aree del mondo e la scarsa disponibilità dei preparati rischiano, infatti, di accentuare iniquità e ingiustizie, ma, anche, di rendere vani gli sforzi vaccinali delle singole Amministrazioni.

Solo una minoranza di paesi è, infatti, in grado di sostenere i costi di piani vaccinali così imponenti, costi gravati, anche, dai diritti di brevetto imposti dalle case farmaceutiche. Nonostante abbiano ricevuto finanziamenti pubblici per miliardi di euro, le Company del farmaco, detengono per intero i brevetti sul prodotto finale e il pieno controllo su produzione, prezzo e distribuzione di vaccini e farmaci anti-COVID. Non si possono però ripetere gli errori del passato, come accaduto, alla fine del secolo scorso, proprio con i farmaci Antiretrovirali per il controllo dell’HIV. Le terapie ART sono state, infatti, inaccessibili per oltre un decennio ai paesi più poveri e, tuttora, restano precluse ad oltre dodici milioni di persone nel mondo, tra le quali quasi novecentomila bambini, una scelta che ha causato milioni di morti e di nuove infezioni. Altrettanto accade per il trattamento di patologie curabili come tubercolosi ed epatiti virali.

Vent’anni fa il Sudafrica di Mandela, devastato dall’AIDS, riuscì a vincere la sua battaglia contro i limiti imposti dai diritti di brevetto, ottenendo il via libera alla produzione di farmaci generici a costi enormemente più bassi. A permetterlo fu l’enorme mobilitazione internazionale che si schierò a fianco di quel paese. Ora è possibile fare altrettanto:

  • Sosteniamo con una firma l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE): “Diritto alla cura-Nessun profitto sulla pandemia”, cui ha aderito anche la LILA.
  • Appoggiamo la richiesta di India e Sudafrica al WTO per una moratoria, sui diritti di brevetto dei vaccini e sui farmaci anti-Covid. L’istanza sarà discussa il prossimo 11 marzo e, in una lettera aperta a governo e Parlamento, la società civile italiana chiede di sostenerla.

La moratoria sui brevetti di vaccini e farmaci all’esame del Consiglio TRIPs. Lettera aperta a Draghi: l’Italia sostenga India e Sudafrica

Il Consiglio Generale TRIPs del WTO discuterà l’istanza di India e Sudafrica il prossimo 11 marzo 2021. A favore sono schierati oltre cento paesi a basso e medio reddito, quattrocento organizzazioni della società civile di tutto il mondo, organizzazioni internazionali come OMS, UNAIDS, UNITAID, la Commissione africana per i diritti umani e dei popoli. La Commissione Europea fa parte invece della minoranza che si oppone. E’ dunque necessario imporre ai nostri governi un cambio di rotta. In vista di questo appuntamento la rete italiana di realtà che sostiene la Campagna “No Profit on Pandemic” ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Presidenti delle Camere, esortandoli a sostenere la moratoria internazionale sui brevetti che permetterebbe un più rapido aumento della produzione di vaccini a costi molto più bassi.

Sempre l’11 marzo, in concomitanza con la seduta del Consiglio TRIPs, si svolgerà dalle 17 alle 19 una diretta Facebook con tutti i rappresentanti del Comitato Nazionale e gli aderenti.

Vai al comunicato stampa della campagna

Vai al testo della lettera aperta a Mario Draghi

 

L’ICE Europea per far contare i cittadini UE

L’ICE, Iniziativa dei Cittadini Europei, è uno strumento istituzionale di democrazia partecipativa, previsto dai regolamenti UE, grazie al quale si può impegnare la Commissione Europea ad avviare determinate azioni giuridico-legislative. L’ICE: “Diritto alla cura-Nessun profitto sulla pandemia” punta a promuovere una normativa in grado di limitare i diritti farmaceutici di brevetto e l'adozione di licenze obbligatorie per la produzione locale dei farmaci e dei vaccini necessari al contrasto del COVID. La richiesta è anche quella di mantenere una proprietà pubblica su questi prodotti, frutto di ricerche finanziate con ingenti risorse pubbliche e una piena trasparenza sui contratti siglati tra istituzioni e aziende. Affinché la proposta possa essere discussa dalle istituzioni europee, occorre che sia sostenuta da almeno un milione di firme valide da parte dei cittadini e le cittadine dell’Unione, residenti in almeno un quarto dei paesi membri. Il target italiano è di almeno 180mila firme ma occorre che il margine sia più ampio. Avviata il 20 novembre 2020, la raccolta firme a sostegno dell’ICE avrà termine il 20 novembre 2021. L’iniziativa è stata promossa da un'ampia coalizione di sindacati, operatori sanitari, ONG, gruppi di attivisti, associazioni studentesche,esperti sanitari e sta raccogliendo adesioni sempre più ampie.

Sostenendo l’ICE: “Tutti hanno diritto alla protezione dal Covid 19- No Profit on pandemic”, abbiamo davvero l’occasione di contare e di difendere il diritto alla salute di tutti e tutte, in tutti i paesi!

Per firmare L’ICE e per saperne di più clicca qui

Ǫui la pagina Fb della campagna italiana

 

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