Gli studi sull’invecchiamento precoce nelle persone con HIV hanno riguardato, finora, principalmente gli uomini. Eppure, nel mondo il 53% di chi convive con l’HIV è costituito da donne,mentre quasi la metà delle nuove infezioni continua a riguardare proprio la popolazione femminile; nel 2022, ultimo anno di rilevazione, il 46% di tutte le nuove diagnosi era relativo alle donne. A condurre alcuni studi su donne HIV e invecchiamento è stato un gruppo di scienziati e scienziate della Rutger University del New Jersey, negli USA.
Un primo studio del 2021, su circa 250 donne in menopausa o in pre-menopausa, il Women's Interagency HIV Study, aveva evidenziato tra le donne con HIV tassi più elevati di perdita di densità ossea rispetto alle donne senza virus, una condizione che può metterle a maggior rischio di fratture con l'avanzare dell'età e che andrebbe maggiormente indagata. Nel febbraio 2024 alcune ricercatrici della stessa Università americana, coordinate da Stephanie Shiau, hanno pubblicato un secondo studio su: “The Journal of Infectious Diseases”, volto ad approfondire i risultati del primo. Condotto su 195 donne della corte precedente, le partecipanti dell’ultimo studio avevano un’età compresa tra i quaranta e i sessant'anni. Il gruppo è stato messo in relazione ad un analogo gruppo di donne senza HIV. Obiettivo dello studio, intitolato: “Invecchiamento epigenetico ed esiti muscolo scheletrici in una coorte di donne che vivono con l’HIV”, era quello di esplorare la relazione tra invecchiamento epigenetico accelerato e condizioni muscolo scheletriche nelle donne affette da HIV. “Comprendere i meccanismi molecolari alla base dell'invecchiamento accelerato nelle persone con HIV – ha spiegato la Dottoressa Shiau - è fondamentale per sviluppare interventi mirati e migliorare la qualità della vita di coloro che vivono con il virus; tuttavia finora mancano studi specifici sulla popolazione con HIV femminile”.
L’invecchiamento epigenetico è un processo biologico che produce modifiche chimiche nel nostro DNA correlate all’età; Tali modifiche funzionano come marcatori dello stato d’invecchiamento di una persona. I marcatori esaminati sono stati sei. Ebbene, in generale, le donne con HIV della corte in esame hanno mostrato livelli d'invecchiamento genetico più elevati rispetto alle donne senza HIV. Tali marcatori sono stati poi posti in relazione con la densità ossea (BMD) e con le prestazioni muscolo scheletriche delle partecipanti attraverso una serie di test relativi a: forza muscolare, velocità di camminata, equilibrio, resistenza, evidenziando nelle donne con HIV una minore funzionalità fisica. "Il lavoro dimostra che le donne che vivono con l'HIV sperimentano un processo d'invecchiamento accelerato a livello del DNA e che questo processo di invecchiamento può essere collegato a risultati funzionali", ha detto Shiau auspicando un futuro sviluppo di questi studi.
Meno significativa è risultata, invece, l’associazione tra invecchiamento genetico accelerato e BMD che, dunque, può essere influenzata nelle donne con HIV anche da altri fattori.
In generale, per entrambi i gruppi, i parametri di un invecchiamento accelerato erano associati a una minore funzionalità muscolo scheletrica: tutte le donne che non riuscivano a tenersi in piedi per più di trenta secondi su una gamba, con o senza HIV, mostravano livelli d'invecchiamento più avanzati.