Il LILAReport che la LILA elabora ogni anno si basa sulle migliaia di richieste che arrivano ai servizi dell'associazione. Giusi Giupponi, Presidente Nazionale della LILA, ci fornisce un quadro generale dell’utenza femminile.
Tra le donne -spiega Giupponi- si confermano una reticenza nell’accesso ai servizi di supporto e informazione e una forte difficoltà nel gestire la prevenzione dell’HIV. Oltre il 60% di quante, nell’ultimo anno, hanno fatto ricorso ai servizi di testing attivi presso le nostre sedi, ha dichiarato di non aver usato mai, o quasi mai, il profilattico.
E rispetto al test?
Oltre il 48% non aveva mai effettuato un test prima di recarsi presso i nostri servizi. Di contro, è elevata la percentuale di donne che ha richiesto l’invio di un autotest (39%) allo sportello “Just LILA", modalità che, evidentemente, per la sua riservatezza, incontra le preferenze di questo target.
Le donne dunque non conoscono le modalità di prevenzione dell’HIV?
In generale, la nostra esperienza ci dice che le donne hanno difficoltà nel contrattare l’uso del profilattico, che non conoscono e non usano il femidom, il profilattico femminile, che continua ad avere, peraltro, costi molti elevati; non conoscono la PrEP, non la richiedono e non vengono raggiunte in merito da nessun tipo di campagna.
Con quale frequenza si rivolgono ai vostri servizi?
Un dato su cui dobbiamo riflettere è il calo, nell’ultimo biennio, delle richieste di colloqui di supporto e informazione da parte delle donne: su oltre 5mila contatti sono state poco più de 16%. Di contro, si rafforza la preferenza per una fruizione "solitaria" dell'informazione: le donne costituiscono, infatti, la maggioranza (52%) di chi cerca informazioni sul nostro sito. Tutti questi elementi rafforzano l’urgenza di una ridefinizione dei servizi e degli interventi, sia pubblici che del terzo settore, più orientata al target femminile e alle esigenze delle donne.
