Un convegno per discutere di Hiv e mondo del lavoro. L'appuntamento è a Roma per giovedì 15 maggio, con l'obiettivo di fare il punto sulle leggi, la realtà dei fatti e la vita dei lavoratori che vivono con l'Hiv. Oltre ai relatori della Lila, al tavolo siederanno altri rappresentanti della società civile, operatori della ricerca e membri delle istituzioni. Per parlare di aspetti legali, clinici, sociali, politici, a partire dal caso esemplare del ministero della Difesa, che accetta solo persone "Hiv negative".
Leggi nazionali e norme internazionali dovrebbero tutelare il diritto al lavoro da ogni forma di discriminazione. Eppure ignoranza e pregiudizi resistono, come testimoniato anche dalle tante persone che si rivolgono alla Lila per vedere tutelati i loro diritti. Tra queste, molte indossano, o vorrebbero indossare, la divisa.
Un caso esemplare è infatti la modalità decisa dal ministero della Difesa di accesso ai propri bandi di concorso, chiusi a chiunque non consegni un referto di test Hiv negativo. Una decisione frutto di un'idea sbagliata e fuori dalla storia, fondata su convinzioni radicate nei decenni scorsi e già da tempo sconfessate. Ai militari in servizio (qualsiasi servizio in ogni corpo) viene inoltre da qualche tempo imposto un test Hiv annuale. Che ne è del personale che dovesse rifiutare il test, o risultare positivo? La Lila ha girato la domanda al ministero della Difesa, che ha replicato sostenendo le proprie decisioni in merito ai bandi di concorso e specificando che in caso di positività all'Hiv le mansioni dei dipendenti vanno ridimensionate.
Ecco la lettera di LILA Onlus, e la risposta del Ministero.
Nel corso del convegno, che si svolgerà nella mattina di giovedì 15 maggio a Roma al Senato dalle 9 alle 14, si parlerà di questo e di molto altro.
Il programma in sintesi:
Apertura
Alessandra Cerioli, presidente Lila Nazionale Onlus
Le aspettative di vita delle persone con Hiv - Chi sono e come vivono.
Giovanni Guaraldi, Coordinatore Ichac, Italian Collaborative Hiv Aging Cohort
L'uso della Legge 104 - uno spaccato dal rapporto delle cronicità.
Tonino Aceti, Coordinatore nazionale Tribunale per i Diritti del Malato e Responsabile del CnAMC di Cittadinanzattiva
La situazione italiana e l'inquadramento normativo sull'Hiv.
Massimo Oldrini e Avv. Roberta di Maggio, LILA Nazionale
La circolare congiunta MdS e MdL 2013.
Giancarlo Marano, Ministero della Salute
ILO – Raccomandazione del 2010.
Delegato ILO – Organizzazione Internazionale del Lavoro
La tutela del lavoratore con Hiv.
Giuseppe Bortone, Dipartimento Welfare CGIL Nazionale
Sono inoltre previsti gli interventi di:
Onorevole Donata Lenzi, capogruppo Pd XII Commissione Affari Sociali della Camera
Senatrice Marialucia Lorefice, componente M5S XII Commissione Affari Sociali
Consigliera Teresa Petrangolini, componente Commissione Politiche Sociali e Salute Regione Lazio, Lista per il Lazio
Onorevole Daniele Farina, SEL
Francesco Maria Gennaro, UIL - Diritti dei cittadini
Conclusioni
Onorevole Luigi Bobba, sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
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Fin dalla sua comparsa l'Aids si è configurato come un fenomeno complesso le cui implicazioni sono andate ben oltre il confine sanitario, investendo in pieno la sfera sociale e quella dei diritti.
Essere persone positive all'HIV o malate di Aids ha voluto dire, troppo spesso, essere costrette a nascondersi, subire discriminazioni in ogni campo della vita e vedersi negati i diritti di cittadinanza. Per contrastare questo pesante clima di discriminazione è stata varata nel 1990 la legge 135, nella quale si afferma che la sieropositività non può essere motivo di licenziamento, che il test dell'Hiv non può essere richiesto per le assunzioni, né svolto all'insaputa della persona interessata.
Nel 1994 è intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale nr 218 del 2 giugno che ha dichiarato illegittimi i commi 3 e 4 dell'articolo 5 della 135/90, che pur mantenendone l'impianto ha di fatto indebolito il divieto tant'è che a fronte delle tante sollecitazioni inviate dalle Associazioni al Ministero del Lavoro e al Ministero della Salute, i due dicasteri nel 2013 hanno emanato una circolare congiunta per ribadire il divieto ancora in essere dell'uso del test in ambio lavorativo
oltre che l'insensatezza e l'inutilità, da un punto di vista scientifico, di sottoporre al test possibili candidati o lavoratori già collocati.
Oggi, a differenza degli anni '90, l'Hiv fa forse meno paura ma lo stigma è ancora presente e la Lila continua a ricevere numerose segnalazioni da parte di persone che vivono con l'Hiv e che, in molti casi, denunciano discriminazioni subite
nel mondo del lavoro. Accanto ad alcuni casi eclatanti di richieste di test Hiv negativo per accedere ad un bando o per ottenere un lavoro, di lavoratori e lavoratrici licenziati, trasferiti, destinati ad altre mansioni del tutto illegittimamente,
c'è un sommerso molto più vasto, fatto di discriminazioni più "sottili" e nascoste che spesso vengono taciute da chi le subisce.
Non esistono dati completi su quanto avviene: le informazioni in nostro possesso provengono da persone con Hiv in cerca di lavoro alle quali viene richiesto, tra la lista degli esami comuni da fare, anche il test dell'Hiv o da lavoratori prevalentemente del comparto medico o delle forze dell'ordine che ci contattano casino
in quanto sottoposte al test Hiv nell'ambito del controlli routinari molto spesso senza una richiesta di consenso informato come previsto da leggi e norme.
Il mondo del lavoro, come ci dice anche l'International Labour Office (ILO), svolge un ruolo cruciale nell'elaborazione di politiche e programmi sull'HIV/AIDS e che proprio in questi giorni ha lanciato una nuova iniziativa di sensibilizzazione sul tema HIV.
Ed è in questa cornice che la Lila, con interventi su diversi livelli, intende riportare l'attenzione a questo tema, di tutte le istituzioni pubbliche, delle forze politiche, della società civile e dei molti soggetti coinvolti, denunciando la necessità e l'urgenza di intervenire per produrre un cambiamento culturale che produca pratiche efficaci nella tutela delle singole persone e dia sostanza al principio costituzionale di non discriminazione per motivi di salute.
Il convegno è parte della campagna nazionale Lila su Hiv e mondo del lavoro lanciata lo scorso 1° dicembre, Giornata Mondiale di Lotta contro l'Aids.
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