I centralini telefonici della LILA continuano la loro opera rispondendo a domande di ogni tipo e confrontandosi, giornalmente, con mille richieste e mille quesiti tra i più disparati. Pubblichiamo, come ogni anno, l'analisi dei contatti.
Il profilo delle persone che si sono rivolte ai nostri centralini nel 2014 è fatto prevalentemente da uomini con un'età compresa tra i 20 e i 50 anni (con un leggero aumento di chi dichiara di avere meno di 20 anni che passa dallo 0,85% all'1,42%).
Le donne rappresentano il 16,32%, in crescita rispetto al 2013 (erano il 14,37%) e si concentrano, a loro volta nella fascia di età 20 – 50 anni.
Il 48,08% dell'intero campione ci dice di aver fatto il test: 16,44% da più di anno, 29,31% da oltre 1 anno, 2,33% non specifica. Sono però le persone straniere ad aver fatto più frequentemente il test: il 51,95% da più di un anno, il 23,38% nell'ultimo anno e il 9,09% non specifica. Molto più della popolazione italiana, dunque, la popolazione straniera ci chiama dopo aver fatto il test e, guardando i dati sullo stato sierologico, dopo aver ricevuto un risultato di positività già da tempo. Nel 64,29% dei casi si trova in una fase di infezione cronica, ovvero con una diagnosi ricevuta da più di un anno.
Riferendoci invece all'intero campione, le persone che ci hanno comunicato la loro infezione da Hiv sono il 19,68% con una prevalenza più elevata per quanto riguarda le donne (26,80% versus 18,25%), ed anche in questo caso in fase di infezione cronica.
Possiamo perciò dire che le persone che vivono con Hiv che si rivolgono ai nostri centralini sono prevalentemente uomini stranieri e donne, italiane e straniere, che conoscono da più di un anno il loro stato sierologico.
Le domande che ci vengono poste dalle persone con Hiv riguardano, nella maggior parte dei casi, sia per la popolazione italiana che per quella straniera, l'ambito dei diritti, quello dell'emotività e quello dell'assistenza, mentre le persone risultate negative al test e quelle che non l'ha ancora fatto o non riferisce, risulta interessata quasi esclusivamente ai temi legati al virus, alla trasmissione, alla prevenzione, al test e al periodo finestra di quest'ultima.
Il 46,10% delle persone che ci pone domande su questi temi dimostra di avere una scarsa o confusa percezione del rischio soprattutto per quanto riguarda il rapporto orale ricevuto, il rapporto vaginale protetto e la masturbazione che sono considerati, erroneamente, comportamenti a rischio, mentre il 20,61% si è rivolto a noi dimostrando una corretta percezione del rischio corso.
Dal punto di vista del comportamento sessuale, il 28,07% ci riferisce di aver avuto un rapporto uomo-donna, il 13,82% un rapporto uomo-transgender ed il 9,36% un rapporto uomo-uomo.
Il report completo del 2014 è disponibile a questo indirizzo.