Per la prima volta, dopo anni di appelli e lettere alle istituzioni, è arrivata una risposta. Il presidente del Consiglio Mario Monti ci ha scritto, per dirci che sì, è possibile che l'Italia ricominci presto a finanziare il Fondo Globale per la lotta contro Aids, Tubercolosi e Malaria. Anche se nella legge di stabilità in via di approvazione in questi giorni non viene nemmeno citato. Il prossimo governo non avrà quindi vincoli di legge, ma solo una vecchia promessa da mantenere. Ricordando che certe promesse mancate uccidono.
Le prime lettere furono mandate nel 2010, l'anno in cui l'Italia finì nel mirino degli attivisti perché inadempiente verso il Fondo Globale, come denunciato durante la Conferenza mondiale sull'Aids di Vienna. Denuncia analoga venne fatta sul palcoscenico internazionale della Conferenza di Roma nel 2011, dato che l'Italia ancora non aveva versato le quote promesse per il 2009 e 2010. Nonostante le sguaiate promesse dell'allora premier, su altri palcoscenici, non le verserà mai.
Nel frattempo l'Italia nel Fondo Globale prima ha perso il seggio unico in consiglio di amministrazione, per un seggio condiviso con la Spagna, e poi è stata estromessa anche da questo, per confluire in un collegio più ampio.
Delle lettere s'è ormai perso il conto. L'ultima missiva per chiedere che l'Italia tornasse a finanziare il fondo Globale è stata inviata a ottobre al ministro alla Cooperazione Riccardi, che stava organizzando il Forum sullla Cooperazione internazionale di Milano. Al quale Monti arrivò per dire che "l'Italia intende continuare a contribuire al Fondo Globale e non si ritirerà". Visto che alle parole dovrebbero seguire i fatti, e che nella legge di stabilità il Fondo Globale non veniva citato, una lettera fu mandata anche a lui, sempre dalla Lila e dall'Osservatorio Aids.
Il Fondo Globale non è stato inserito nella legge di stabilità 2013, ma Monti ha risposto. Con una lettera garbata che ribadisce che l'Italia ha intenzione di tornare a contribuire al Fondo e che così conclude: "Tale contributo potrebbe effettuarsi a valere sullo stanziamento aggiuntivo di 295 milioni all'anno che la legge di stabilità (art.8), attualmente all’approvazione parlamentare, assegna al finanziamento dei Fondi Multilaterali di Sviluppo".
Il governo Monti è dimissionario. Starà a quello successivo decidere, senza vincoli di legge, se tornare a essere un paese contribuente al Fondo Globale, e non l'unico paese membro del G8 a essersi fatto di nebbia. Nonostante gli impegni presi quest'anno in sede internazionale, al meeting di New York dei ministri degli Esteri del G8, anche dal nostro (ultimo paragrafo). Per scalfire almeno un po' la brutta immagine del nostro Paese, impietosamente fotografata dalla fondazione ONE solo un mese fa.
Il Fondo Globale per la lotta contro Aids, Tubercolosi e Malaria, intanto, aspetta, e con lui le persone che hanno bisogno di farmaci salvavita.
Qui il comunicato stampa sulla lettera di Monti