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Dati aggiornati HIV/AIDS in Europa

Data: dicembre 2024
Autore: ECDC

Il rapporto viene pubblicato dal 2007 dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dall'Ufficio regionale dell'OMS per l'Europa, e riassume i dati su HIV e AIDS nella regione europea dell'OMS e nell'Unione europea, e in Europa Area Economica (UE/SEE).

Il rapporto mostra che dall’inizio dell’epidemia nei primi anni ’80, oltre 2,6 milioni di persone hanno ricevuto una diagnosi da HIV nella regione europea dell’OMS, di cui oltre 650.000 nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo (UE/SEE). E nonostante i notevoli progressi compiuti da allora, quasi 1 persona su 3 che viva nella regione europea dell’OMS, non conosce ancora il proprio stato di positività all’HIV.

Nel 2023 sono state segnalate 112.883 diagnosi da HIV in 47 dei 53 paesi della regione, di cui 24.731 nei paesi dell'Unione europea/Spazio economico europeo (UE/SEE), con un leggero aumento complessivo del 2,4% rispetto all’anno precedente: 21 dei 47 paesi hanno registrato un aumento delle diagnosi nel 2023 rispetto al 2022 e diversi paesi hanno segnalato il numero più alto di diagnosi in un singolo anno nell’ultimo decennio, mentre le diagnosi complessive avevano mostrato un calo generale negli ultimi 10 anni, con i 24.731 casi segnalati nel 2023 si nota una tendenza diversa: il tasso di nuove diagnosi da HIV nell’UE/SEE è aumentato di quasi il 12% dal 2022 al 2023. Questo aumento può essere in parte spiegato da un maggior impegno nell’offerta di test da parte dei Paesi e da una ripresa dell’offerta di screening dopo la pandemia di COVID-19.

Per quanto riguarda l’Italia, il nostro è uno dei paesi con la più alta percentuale di nuove diagnosi fra persone di oltre 40 anni (il 54%) e oltre il 60% di questi ha ricevuto una diagnosi tardiva.

Nella regione europea dell’OMS, compresi i paesi UE/SEE, più della metà (52% per l’intera regione europea dell’OMS, 53% per UE/SEE) delle diagnosi da HIV viene effettuata in ritardo, il che comporta una maggiore vulnerabilità sanitaria e un aumento del rischio di morte correlata all’AIDS. I risultati dimostrano la necessità di test precoci, diagnosi e accesso al trattamento per migliorare la salute delle persone e ridurre la trasmissione del virus, nonché l’urgente necessità di ridurre lo stigma intorno all’HIV.

Le stime mostrano che complessivamente solo il 70% di tutte le persone che vivono con l’HIV nella regione europea dell’OMS è a conoscenza del proprio stato sierologico. Mentre il 92% di coloro che vivono nell’UE/SEE è a conoscenza del proprio stato, nell’Europa orientale e in Asia centrale circa il 40% di tutte le persone che vivono con l’HIV è a conoscenza della sua positività. Questa discrepanza sottolinea l’urgente necessità di rinnovate strategie di implementazione del test in tutta la regione..

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