Dal 18 al 25 novembre 2024 torna l’appuntamento con la European Testing Week (TWE), la settimana Europea dei Test, che celebra quest’anno la sua decima edizione. Promossa da EUROTEST due volte l’anno, la settimana europea dei test vede unirsi in tutta la Regione Europea dell’OMS (che conta ben cinquantatre paesi tra Europa e Asia centrale) decine e decine di realtà della sanità pubblica e privata, enti no-profit, community, associazioni. Obiettivi comuni sono: moltiplicare l’offerta di test per la diagnosi precoce di HIV, epatiti virali e altre infezioni sessualmente trasmissibili e sensibilizzare su questi temi istituzioni e opinione pubblica.
Testare, Trattare, Prevenire: “Test, Treat, Prevent” è lo slogan di questa vastissima e corale iniziativa, che costituisce una delle più importanti mobilitazioni mondiali per la salute pubblica.
Sapere per tempo se si è contratta una o più di queste infezioni, può contrastarne la diffusione salvando la vita e la salute di decine di migliaia di persone. Oggi disponiamo, infatti, di strategie e terapie in grado di controllare l’HIV rendendo il virus non trasmissibile (U=U), con vantaggi enormi per la salute di chi ha contratto il virus e per la prevenzione generale. Esistono, inoltre, trattamenti in grado di guarire completamente l’epatite C, di controllare l’epatite B e di trattare con efficacia altre IST. Da non dimenticare, sul fronte della prevenzione, la disponibilità di vaccini per HBV e altre infezioni sessualmente trasmissibili o della PrEP, la Profilassi pre-Esposizione, per prevenire l’HIV.
Purtroppo, una quota rilevante di queste infezioni resta ancora diagnosticata tardivamente o non diagnosticata, un fenomeno che mina la salute delle persone e che continua a sostenere la diffusione di queste infezioni. In Italia, ormai da diversi anni, circa il 60% di chi scopre di avere l’HIV è già in AIDS o prossimo a questa condizione e presenta, dunque, uno stato di salute già molto compromesso. Si tratta di un dato inaccettabile alla luce delle opportunità terapeutiche e preventive disponibili.
La LILA, che offre per tutto l’anno servizi di testing, partecipa da sempre alla TWE moltiplicando gli orari e i luoghi per eseguire i test. Le nostre sedi offriranno test rapidi, anonimi e gratuiti, salivari o capillari, per HIV, HCV e sifilide in otto città: Bari, Cagliari, Como, Firenze, Livorno, Milano, Torino e Trento, per un totale di 24 date e 82 ore di impegno volontario. A coloro che si rivolgeranno ai nostri servizi di testing, saranno proposti colloqui anonimi informativi e counselling pre e post test. In caso di esito reattivo le persone saranno sostenute e accompagnate nell’accesso ai servizi pubblici per gli eventuali esami di conferma, per la presa in carico e per l’accesso alle terapie. Ogni incontro diviene, comunque, una preziosa occasione di prevenzione e informazione centrata sulla persona e sulle specifiche esigenze di ciascunə.
Qui tutte le informazioni per fare i test con noi
“Yes Self Test” dal 25 novembre al 2 dicembre
Le iniziative per la promozione del test ci accompagneranno fino al week end del primo dicembre, Giornata Mondiale contro l’AIDS. Dal 25 al 2 dicembre si rinnova, infatti, per il terzo anno consecutivo, anche “Yes Self Test”. 9 sedi LILA, Castelbellino (AN), Bari, Cagliari, Como, Firenze, Livorno, Milano, Torino e Trento, in occasione di tutti gli appuntamenti e le iniziative, distribuiranno 450 Kit gratuiti di “HIV self test OraQuick”*. Si tratta di un autotest rapido di facile utilizzo, acquistabile in farmacia. Al momento della consegna, i nostri volontari forniranno tutti i chiarimenti necessari; le persone che lo vorranno, durante l’esecuzione del test, potranno usufruire del nostro servizio di supporto a distanza o potranno richiedere di eseguire il test presso le nostre sedi con l’aiuto degli operatori LILA.
Ben tredici gli appuntamenti in cui sarà possibile ricevere il kit.
Temi e Dati
La ETW concorre alla realizzazione degli Obiettivi ONU 2030 (SDGs), che prevedono di porre fine entro il decennio ad alcune malattie ed epidemie epocali che ancora affliggono milioni e milioni di persone nel mondo con costi sociali e sanitari altissimi. Tra queste: Tubercolosi, epatiti virali, AIDS, malaria. Alcune infezioni come HIV, epatiti virali e infezioni sessualmente trasmissibili in genere, presentano analoghe vie di trasmissione e sono spesso tra loro concomitanti. Per questo è necessario affrontarle con interventi e servizi integrati.
Per essere in linea con gli SDGs, l’ONU prescrive delle tappe intermedie. Una delle più urgenti, per quanto riguarda l’HIV/AIDS, è riassunta nella formula: “95-95-95” e prevede che, entro il 2025, il 95% delle persone con HIV sia reso consapevole del proprio stato sierologico, che, il 95% tra chi ha una diagnosi da HIV abbia accesso alle terapie Antiretrovirali (ART) e che, tra loro, il 95% raggiunga la soppressione virologica, condizione clinica che, proprio grazie alle terapie, preserva al meglio la salute delle persone con HIV e rende il virus non trasmissibile. Nel 2023, la possibilità di raggiungere i target indicati dall’ONU per il 2025 sembrava ancora piuttosto lontana.
Nell’area europea dell’OMS, sulla base dei dati disponibili (OMS-ECDC), relativi solo a 47 paesi su 53, si stima vivano circa due milioni e trecentomila persone con HIV. In questo gruppo, coloro che conoscono il proprio stato sierologico sono stimati essere l’83%, Il che significa che almeno una persona con HIV su sei non è ancora consapevole di avere l’HIV. Tra le persone diagnosticate l’84% era in cura e il 93% era virologicamente soppresso il che equivale al 65% di tutte le persone con HIV, molto più basso dell’obiettivo indicato da UNAIDS dell’86%.Tali percentuali rappresentano una media generale di tutta l’area, per cui va detto che la situazione è molto più critica nei paesi orientali della regione europea.
Tra i venti paesi dell’UE/SEE (spazio economico europeo) che hanno inviato i dati necessari, il target raggiunto nel 2023 era stato: 93-91-92 con un numero complessivo di persone con HIV in soppressione virale del 77%. In alcuni paesi con welfare più forte, come l’Italia, gli obiettivi 2025 sembrano essere stati già raggiunti. Gli ultimi dati disponibili per il nostro paese risalgono al 2021 e indicavano già allora un 95-95-93.
La consapevolezza del proprio stato sierologico resta dunque il primo passo fondamentale da compiere per innescare la cascata test -accesso- alle cure- soppressione virologica- prevenzione.
Urgentissimo è anche ampliare la consapevolezza delle infezioni da epatite B e C, principali fattori di rischio per il cancro al fegato e sesta causa di morte per cancro in Europa (55mila decessi nel 2022).
Sempre secondo i dati forniti da ECDC solo nell’UE/SEE le persone con infezione cronica da epatite B sono circa 3,6 milioni e quelle con epatite C cronica 1,8 milioni. Tuttavia, il numero di infezioni non diagnosticate è sicuramente molto maggiore: L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che a livello globale l'87% delle infezioni da epatite B e il 64% delle infezioni da epatite C restino sconosciute, il che evidenzia la necessità di rafforzare gli sforzi per aumentare i test nella maggior parte dei paesi e per eliminare tutte le barriere che possano frenare l’accesso ai test.
Particolarmente colpiti risultano essere gruppi di popolazione socialmente vulnerabili e con difficoltà di acceso ai servizi: circa un terzo dei casi di epatite B cronica nei paesi UE/SEE riguarda popolazioni migranti; percentuali simile di infezioni da epatite C cronica si verificano tra persone che assumono droghe per via endovenosa.
Come per l’HIV, è inaccettabile che tante persone si ammalino o muoiano per patologie che oggi possono essere affrontate con successo. L’epatite B si può prevenire con il vaccino e può essere trattata con terapie molto evolute che ne bloccano il decorso. Per l’epatite C non esiste un vaccino ma alcune misure di riduzione del danno potrebbero prevenirla con efficacia. Inoltre, in caso d'infezione, esistono trattamenti che possono guarirla completamente.
Un forte impatto sanitario, sociale, umano ed economico lo hanno anche tutte le IST, infezioni sessualmente trasmissibili, in costante aumento in tutta Europa. Nella sola area UE/SEE, ogni anno, si registrano più di 500.000 casi in particolare di clamidia, gonorrea e sifilide. Anche le IST si possono prevenire con vaccini o strategia adeguate e trattate in caso di infezione. Una diagnosi precoce ne evita il decorso verso complicazioni gravi. In Italia dal 2005 al 2016, le segnalazioni (media: 5.486 casi per anno) hanno subito un incremento pari al 37,4% rispetto al periodo 1991-2004. Nel 2021, le segnalazioni (5.761 casi di IST) sono aumentate del 17,6% rispetto al 2020 (4.748 casi di IST - Dati COA – ISS).
La LILA è impegnata da anni nell’offerta di servizi strutturati e integrati di test rapidi per HIV, HCV e sifilide, quasi totalmente autofinanziati. I nostri servizi di Testing operano secondo il modello BVCT ossia Community-Based Voluntary Counselling and Testing del protocollo europeo COBATEST promosso dall'UE. L’obiettivo è proporre i test rapidi in ambienti friendly, non sanitari, vicini al target, con colloqui di counselling, garanzia dell’anonimato e raccordo con i servizi pubblici. I nostri servizi di testing, volti a eliminare tutte le possibili barriere che separano le persone dai servizi, costituiscono, inoltre, una preziosa occasione di prevenzione approfondita e personalizzata su tutte le epatiti e le IST. Questo tipo di servizio è raccomandato da tutte le organizzazioni internazionali essendo quello più in grado di raggiungere persone e gruppi di popolazione meno propensi a rivolgersi ai servizi tradizionali.
Per favorire la diagnosi precoce dell’epatite C ricordiamo anche che, dal 2021, per iniziativa del Ministero della Salute, in collaborazione con le Regioni, il test di screening è gratuito per tutte le persone nate tra il 1969 e il 1989 e può essere richiesto dall'interessat* in occasione di un prelievo di sangue, effettuato nel contesto di altri esami ematici oppure anche come esame singolo, presso i Punti prelievo territoriali aderenti. Ci si può informare presso propria Asl di riferimento.
Yes Self Test" è resa possibile, anche quest’anno, dal supporto di OraSure Technologies Inc.e di Alliance Healthcare Italia, il distributore dell’HIV self test OraQuick in Italia, che forniranno gratuitamente i kit.
Per approfondire: