Ǫuattordici miliardi di dollari nei prossimi tre anni per salvare sedici milioni di vite, dimezzare il tasso di mortalità da HIV, tubercolosi e malaria e rendere più forti i sistemi sanitari dei paesi beneficiari: sono gli obiettivi del Global Fund, annunciati lo scorso 11 gennaio a Parigi. La dichiarazione in vista della sesta conferenza di rifinanziamento triennale del fondo che si terrà, proprio in Francia, a Lione il 10 ottobre 2019.
Per l’occasione, erano presenti nella capitale francese il direttore generale del Fondo mondiale Peter Sands e quello dell'Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, che hanno incontrato il presidente francese Emmanuel Macron. Da Macron è giunto un pieno sostegno agli obiettivi del Fondo: “La collaborazione globale –ha detto- è fondamentale per porre fine a queste epidemie”.
La conferenza arriva in un momento cruciale per la comunità internazionale, impegnata a sostenere l’agenda ONU per uno Sviluppo Sostenibile che, tra i suoi obiettivi SDG (Sustainable development goals) prevede, entro il 2030, la sconfitta di HIV, tubercolosi e malaria. Tuttavia, segnala il Global Fund, dopo anni di notevoli progressi, pesanti incognite si affacciano sulla strada del contrasto a queste epidemie. La carenza di risorse, il rischio di una contrazione dei finanziamenti da parte dei paesi donatori, le farmaco-resistenze hanno rallentato i progressi e permesso alle malattie di riguadagnare terreno. “Una via di mezzo non c’è: aumentiamo gli sforzi o vogliamo tornare indietro?” Ha avvertito il numero uno del Fondo Peter Sands ribadendo come il momento sia decisivo: “Dobbiamo intensificare la lotta per proteggere e migliorare i successi ottenuti oppure vedremo vanificati i risultati raggiunti, assisteremo ad un nuovo aumento di morti e infezioni e potremo considerare persa la battaglia per sconfiggere queste patologie entro il 2030. Se intensificheremo ora la lotta –ha concluso Sand- potremo, invece, salvare milioni di vite”.
Tra i principali motivi di preoccupazione c’è l’annunciata decisione del Presidente americano Trump di voler tagliare centinaia di milioni di dollari di finanziamenti USA ai fondi nazionali e internazionali dedicati al contrasto dell’HIV/AIDS e tra questi anche le risorse destinate al Global Fund. Se questo annuncio dovesse avere un seguito potrebbe avere effetti disastrosi in tutto il pianeta, visto che gli Stati Uniti, attraverso Global Fund e PEPFAIR, sono il principale donatore mondiale. Il congresso USA ha però, fino ad ora, frenato su questa proposta e la conquista della maggioranza della Camera da parte dei democratici nelle elezioni di Midterm dello scorso novembre, fa sperare che questa posizione possa essere mantenuta, almeno sui capitoli di competenza parlamentare.
Secondo Global Fund e OMS se si vogliono salvare sedici milioni di vite e raggiungere gli obiettivi SDG “salute e benessere per tutti” la comunità internazionale dovrebbe collaborare di più, innovare gli interventi e implementarli in modo più efficace. La raccolta di quattordici miliardi di aiuti, aumentando del 14% gli attuali livelli di finanziamento, consentirebbe al Fondo Globale di continuare a svolgere il suo ruolo per la lotta contro l’HIV, la Tb e la malaria nei paesi più bisognosi.
Che cos’è e come opera il Global Fund
Il Global Fund è un’organizzazione che raccoglie fondi da governi nazionali, istituzioni internazionali, donatori privati per supportare i sistemi sanitari nazionali dei governi a welfare più debole ma anche, negli stessi paesi, ONG, gruppi della società civile, community, fondazioni impegnate nel contrasto ad HIV, Tubercolosi e malaria, le patologie che provocano più vittime al mondo. Gli Stati Uniti sono il principale paese donatore del Fondo globale. In occasione del precedente rifinanziamento, nel 2016, Washington aveva impegnato, da sola, 4,5 miliardi di dollari. Del resto fu proprio il Presidente Usa George W. Bush, nel 2002 a creare al Fondo. Da allora il partenariato del Global Fund ha permesso di salvare ventisette milioni di vite e il numero di persone che muoiono di AIDS, tubercolosi e malaria si è ridotto di un terzo. Nel solo 2017, nei paesi beneficiari del fondo globale, ben diciassette e mezzo milioni di persone con HIV hanno avuto accesso alla terapia ART grazie ai programmi sostenuti dal Fondo Globale. Un risultato enorme se si pensa che le persone in trattamento Antiretrovirale nel mondo siano poco meno di ventidue milioni. Cinque milioni sono state le persone trattate per la tubercolosi mentre per la prevenzione della malaria sono stati distribuiti 197 milioni di dispositivi anti-zanzare.