Nel gennaio del 2017, dopo anni di attesa, la Riduzione del danno (RdD) è entrata a far parte dei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza (DPCM del 12 gennaio 2017 pubblicato in G.U. Serie Generale, n. 65 del 18 marzo 2017).
Si è trattato di una buona notizia: la RdD è quella politica e quel sistema di intervento che consente di limitare potenziali rischi e danni correlati al consumo di droghe, e permette così di promuovere e tutelare la salute e il benessere di chi sceglie di usare sostanze e, insieme, la società tutta. Un approccio vincente, adottato in tutta Europa e in molti paesi del mondo.
Con i LEA della RdD, si può rendere meno disuguale e più garantito il diritto all'accesso ai servizi a livello nazionale, e così maggiormente tutelato il diritto alla salute di tutte le persone che usano droghe. Attualmente, infatti, anche a causa dell' assenza di un Piano nazionale sulle droghe che recepisca la RdD come parte integrante delle politiche nazionali, questo diritto è garantito in poche regioni, e questo crea una pericolosa e inaccettabile differenziazione.
Bene dunque i LEA della RdD, che rendono questi interventi effettivamente esigibili e garantiti, o meglio, che dovrebbero garantirli: perché in due anni nessun atto governativo e ministeriale è intervenuto a garantirne l'implementazione. Solo le regioni già virtuose sotto questo profilo hanno compiuto qualche passo in avanti, permanendo così inalterata quella mappa disuguale che i LEA dovrebbero sanare.
Questa latitanza istituzionale è gravissima: non solo perché non attua quanto previsto per legge, ma perché nega un diritto fondamentale, quello alla salute, e la concreta attuazione di una politica che ha dimostrato, in più di 25 anni di esperienza, di essere efficace nel limitare i costi umani e sociali di un fenomeno complesso.
Come realtà della società civile e del Terzo settore attive e impegnate nelle politiche sulle droghe, nei servizi sulle dipendenze e sui diritti umani e civili, chiediamo al Governo, al Ministero della Salute per le sue competenze, e alle Regioni di avviare tempestivamente un processo di attuazione e implementazione dei LEA della RdD,secondo quanto proposto nel documento : "LEA. La Riduzione del danno è un diritto. Verso un processo di innovazione nelle politiche italiane dei servizi".
Primi promotori: CNCA, Forum Droghe, Antigone, CGIL, FP-CGIL, LILA, la Società della Ragione, ITARDD, Comunità di S. Benedetto, Gruppo Abele, LegacoopSociali.
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