Verso il rifinanziamento del Global Fund: l’Italia c’è

Giuseppe ConteL’Italia aumenterà il suo contributo al Fondo Globale per la lotta ad Aids, Tubercolosi e Malaria nel triennio 2020-2022: lo ha annunciato a fine agosto, dal G7 svoltosi a Biarritz, il premier Giuseppe Conte, ora alla guida di un nuovo governo e di una nuova coalizione.

"Ridurre le diseguaglianze, rafforzare i sistemi sanitari dei Paesi in via di sviluppo e porre fine alle epidemie sono priorità che dobbiamo perseguire” ha detto il Presidente del Consiglio che raccoglie, così, l’appello rivoltogli dalla società civile italiana e internazionale a fine luglio in cui si chiedeva di rafforzare l’impegno del nostro paese nei confronti del Global Fund. A promuovere l’appello il Network italiano Salute Globale e ACTION global health advocacy partnership con l’adesione di decine di ONG di tutto il mondo tra le quali la LILA. L’impegno assunto permetterà di aumentare il contributo italiano al Fondo del 15% portandolo da 140 a 161 milioni, così come chiesto dalla società civile.  “Ringraziamo l’Italia per il continuo supporto nella lotta globale contro HIV, tubercolosi e malaria –ha commentato il direttore esecutivo del Fondo Globale Peter Sands- insieme, possiamo salvare milioni di vite e accelerare i progressi verso la fornitura di una copertura sanitaria universale per tutti”. Reazioni positive alla decisione di Giuseppe Conte anche da parte di grandi donatori privati come Bill Gates e del leader degli U2 Bono Vox

A completare il quadro l’annuncio di un consistente aumento del contributo al Fondo per la lotta all’AIDS, alla malaria e Tubercolosi anche da parte dell’Unione Europea: più 550 milioni per i prossimi tre anni. “L’Ue è stata un forte sostenitore del Fondo globale sin dalla sua creazione, quando le epidemie di Aids, malaria e tubercolosi sembravano imbattibili –ha detto Jean Claude Junker, presidente uscente della Commissione UE- speriamo che la comunità internazionale segua il nostro l’esempio e intensifichi la lotta per raggiungere l’obiettivo del Fondo di porre fine alle epidemie di queste malattie entro il 2030”.  La conferenza dei donatori del Fondo che dovrà deliberare lo stanziamento delle risorse per il prossimo triennio si terrà a Lione il prossimo 10 ottobre.  L’obiettivo è raccogliere quattordici miliardi di dollari nei prossimi tre anni per salvare sedici milioni di vite, dimezzare il tasso di mortalità da HIV, tubercolosi e malaria, evitare milioni di nuove infezioni e per rendere più forti i sistemi sanitari dei paesi beneficiari.  Il nostro paese è il nono donatore pubblico con un contributo complessivo di 971 milioni di euro finora versati. In occasione dell’ultima Conferenza di Rifinanziamento svoltasi nel 2016, l’Italia ha incrementato il suo contributo del 40%, passando da 100 a 140 milioni di euro.

Fin dalla sua istituzione, nel 2002, il Global Fund ha contribuito a salvare ventisette milioni di vite e a contenere in modo rilevante la diffusione di HIV, malaria, e tubercolosi. Oltre cento sono i paesi beneficiari, in gran parte a basso e bassissimo reddito. L’Agenda ONU per uno sviluppo sostenibile prevede la possibilità di debellare queste patologie entro il 2030 ma per farlo è importante che si implementino tutti gli strumenti d’intervento necessari e il Fondo Globale è tra i più importanti per il perseguimento di questi obiettivi. Nel solo 2017, ben diciassette milioni e mezzo di persone con HIV hanno avuto accesso alla terapia ART grazie ai programmi sostenuti dal Fondo stesso nei paesi beneficiari, un risultato enorme se si pensa che le persone in trattamento Antiretrovirale nel mondo siano poco meno di ventidue milioni. Cinque milioni sono state le persone trattate per la tubercolosi mentre per la prevenzione della malaria sono stati distribuiti 197 milioni di dispositivi anti-zanzare.

 

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