Dai paesi più ricchi nuovo duro colpo al diritto alla salute di tutte le popolazioni del pianeta. In sede di Consiglio generale TRIPs del WTO, Stati Uniti, Unione Europea, Regno Unito, Giappone-Brasile-Canada-Svizzera-Australia e Singapore si sono opposti alla richiesta di moratoria sui brevetti farmaceutici per farmaci e vaccini anti-Covid.
Avanzata da India e Sudafrica, la richiesta era appoggiata dalla stragrande maggioranza dei paesi, quasi tutti a medio-basso reddito ma anche da OMS, UNAIDS, UNITAID e Commissione africana per i diritti umani e dei popoli.
Una sospensione dei diritti di brevetto fino al termine della pandemia avrebbe consentito ai paesi più poveri la produzione di farmaci e vaccini anti-Covid generici a costi molto più bassi e secondo le quantità necessarie alle esigenze delle proprie popolazioni. Al momento, infatti, solo una minoranza di paesi è in grado di sostenere i costi di piani vaccinali così imponenti, costi gravati, anche, dai diritti di brevetto imposti dalle case farmaceutiche. Nonostante abbiano ricevuto finanziamenti pubblici per miliardi di euro, le Company del farmaco, mantengono così, al momento, il pieno controllo su prezzi, distribuzione e produzione di vaccini e farmaci anti-COVID.
"I governi dei Paesi più ricchi del pianeta si sono assunti una grave responsabilità, che provocherà purtroppo moltissimi altri lutti, morti che in gran parte, si sarebbero potuti evitare -ha dichiarato Vittorio Agnoletto, portavoce della Campagna Europea Diritto alla Cura. Nessun Profitto sulla Pandemia- Mi chiedo se i nostri governanti, quando compiono queste scelte, siano consapevoli di tutte le conseguenze. La nostra lettera del 5 marzo scorso, al Presidente del Consiglio Draghi, nella quale chiedevamo di appoggiare la moratoria, è rimasta senza risposta”.
Analoghe le dichiarazioni di tutti gli aderenti alla maratona facebook che si è svolta lo scorso 11 marzo, in concomitanza con l'assise del WTO, tra le oltre settanta organizzazioni che aderiscono alla campagna "Nessun profitto sulla Pandemia", l'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) volta a limitare i diritti di brevetto farmaceutici, in nome del diritto universale alla salute. Mai come in questa occasione, hanno ribadito tutti i rappresentanti intervenuti, il rispetto dei diritti umani coincide con la salvaguardia della salute di tutte le popolazioni. Le caratteristiche del virus, la capacità di sviluppare varianti e la sua contagiosità impongono, dunque, scelte sanitarie globali e condivise.
Tra gli interventi anche quello del Presidente Nazionale della LILA, Massimo Oldrini: "Sosteniamo e sosterremo con convinzione l'ICE europea perchè stiamo ancora facendo i conti con decenni di politiche scellerate rispetto al diritto universale alla salute -ha detto Oldrini- il mancato accesso ai farmaci per il contrasto all'HIV, alle epatiti virali, alla Tubercolosi hanno provocato milioni di vittime. Tuttora, dopo trent'anni, nel mondo, oltre dodici milioni di persone non hanno accesso ai farmaci Antiretrovirali necessari al controllo dell'HIV mentre i morti per AIDS nel 2020, hanno sfiorato il milione. Ripetere queste tragiche scelte per il COVID non è accettabile".
La Campagna europea per l'ICE, la raccolta di un milione di firme, in corso in tutti i Paesi UE, ha intanto superato le 100.000 adesioni. Nel caso questo obiettivo fosse raggiunto, la Comssione Europea sarebbe "costretta" ad adottare misure in sintonia con le richieste dei cittadini: L'ICE non è solo una raccolta di firme, occorre ricordarlo, ma uno strumento di democrazia partecipativa previsto dagli ordinamenti del'Unione il cui utilizzo produce risultati legislativi concreti. Tutte le organizzazioni aderenti ieri hanno ribadito il massimo impegno per raggiungere e superare il target previsto per l'Italia: 180mila firme valide. Occorre, però, raccoglierne almeno 250mila per mettere in sicurezza il risultato e per dare più forza politica all'Iniziativa.
La prossima tappa è il 7 aprile, proclamata dall’OMS Giornata Mondiale per il Diritto alla Salute: sarà quella l'occasione per lanciare la giornata del click in tutta Europa per moltiplicare le firme.
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