Al via la sperimentazione sull’uomo del vaccino mRNA anti-HIV. L’annuncio di IAVI e Moderna

VaccinoTra speranze e cautela parte la sperimentazione sull’uomo del primo vaccino anti-HIV basato sulla tecnologia dell’RNA messaggero, la stessa dei vaccini anti-COVID. Ad annunciarla lo sponsor dello studio: IAVI, International AIDS Vaccine Initiative e l’azienda USA di biotecnologie Moderna che hanno collaborato alla messa a punto del vaccino sperimentale.

Nel mondo le persone che convivono con l’HIV sono circa 38 milioni, solo nel 2020 le nuove diagnosi sono state un milione e mezzo mentre il numero di decessi accertati correlati all’AIDS , grazie ai farmaci antiretrovirali, è sceso a poco meno di 700 l’anno. Nonostante i progressi farmacologici, L’HIV restatuttavia, un virus temibile, tra i più difficili da colpire perché evolve costantemente in ceppi diversi per eludere il sistema immunitario. La ricerca di un vaccino anti-HIV dura da decenni ed è andata incontro a ripetuti fallimenti. Su questo studio, denominato IAVI G002, la comunità scientifica sembra, tuttavia, nutrire qualche speranza in più. La fase 1 della sperimentazione -quella cioè che segue gli studi di laboratorio, la prima che può coinvolgere direttamente gli esseri umani- è già stata avviata: i volontari arruolati sono 56, tutti negativi all’HIV. Le prime dosi sono state somministrate presso la George Washington University (GWU) School of Medicine and Health Sciences di Washington ma sono coinvolti altri tre centri USA: Hope Clinic dell'Emory Vaccine Center di Atlanta, il centro di ricerca sul cancro Fred Hutchinson a Seattle e l'Università del Texas-Health Science Center a San Antonio.

La scommessa è che l’RNA messaggero possa “insegnare” alle cellule come produrre specifiche proteine in grado di attivare le necessarie risposte immunitarie. Nello specifico, si tratta di indurre i globuli bianchi chiamati cellule B, a trasformarsi in anticorpi ampiamente neutralizzanti (bnABS,) in grado di inattivare il virus. L’attenzione di chi studia i vaccini anti-HIV era da tempo focalizzata sull’induzione di bnAbs e questo potrebbe essere il primo passo. Questa fase di studio unisce i promettenti studi sugli immunogeni prodotti e testati da IAVI e Scripps Research con la rivoluzionaria tecnologia mRNA di Moderna, grazie alla quale potrebbe essere indotta la produzione degli stessi immunogeni. “Siamo estremamente entusiasti di portare avanti questa nuova direzione nella progettazione del vaccino contro l'HIV con la piattaforma mRNA di Moderna – ha detto Mark Feinberg, Presidente e amministratore delegato di IAVI- La ricerca di un vaccino contro l'HIV è stata lunga e impegnativa e disporre di nuovi strumenti in termini di immunogeni e piattaforme potrebbe essere la chiave per compiere rapidi progressi verso un vaccino contro l'HIV urgente ed efficace”. Secondo il Presidente di Moderna, Stephen Hoge:mRNA può offrire un'opportunità unica per affrontare i bisogni critici di salute pubblica insoddisfatti in tutto il mondo. Riteniamo –ha proseguito- che l'avanzamento di questo programma di vaccino contro l'HIV in collaborazione con IAVI e Scripps Research sia un passo importante nella nostra missione di sfruttare il potenziale dell'mRNA per migliorare la salute umana".

Pioniere di IAVI G002 è stato IAVI G001, che, sotto la guida del Professor William Schief, Direttore esecutivo della progettazione del vaccino presso il NAC , aveva sviluppato le proteine immunogene che ora verranno sperimentate come vaccino, tramite la tecnologia mRNA. Si tratta in particolare di eOD-GT8 60mer e di Core-g28v2 60me. La prima proteina aveva indotto la riposta desiderata nel 97% dei riceventi inducendo le cellule B naive ad evolvere in bnAb. La seconda proteina sarà testata come booster.

In particolare: quarantotto partecipanti riceveranno una o due dosi di “eOD-GT8 60mer mRNA Vaccine” (mRNA-1644), tra questi trentadue riceveranno anche il booster: “Core-g28v2 60mer mRNA Vaccine” (mRNA-1644v2-Core). Altri otto volontari riceveranno il solo immunogeno boost. I partecipanti saranno monitorati per sei mesi dopo l'ultima vaccinazione. Le risposte immunitarie dei partecipanti ai candidati al vaccino saranno esaminate in dettaglio molecolare per valutare se le risposte mirate sono state raggiunte.

La ricerca IAVI/ Scripps Research (IAVI 1) è stata resa possibile dal contributo del governo olandese e del piano di solidarietà USA -  PEPFAR. L’attuale fase che vede protagonista la tecnologia Moderna è sostenuta dalla fondazione Bill e Melinda Gates.

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