Scatta dal 21 al 28 novembre la Settimana Europea dei Test (ETW). A promuoverla è “EuroTEST iniziative”, inziativa di realtà impegnate nella risposta a epatiti virali, HIV e altre IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili).
Dal 2013, per due volte l’anno, circa seicento realtà da cinquantuno paesi della regione europea dell’OMS si uniscono in uno sforzo comune per promuovere e offrire test alla popolazione. Si tratta di una delle mobilitazioni per la salute pubblica più vaste al mondo, cui aderiscono servizi sanitari pubblici e privati, istituzioni, organizzazioni del terzo settore, ONG e, tra queste, la LILA.
L’HIV, l'epatite B (HBV), l'epatite C (HCV) e le IST, spesso tra loro sovrapposte e concomitanti, con vie di trasmissione comuni, costituiscono tutt’ora un grave problema di salute pubblica e possono avere conseguenze gravi. Una diagnosi precoce e un tempestivo accesso ai trattamenti permettono, tuttavia, di preservare al meglio la propria salute e quella degli altri, con un impatto molto positivo sulla prevenzione generale. Al momento, invece, nella regione europea OMS, si registra ancora un grave problema di sommerso, con livelli molto alti di diagnosi tardive: circa una persona con HIV su tre, secondo stime citate da EuroTEST, non sarebbe consapevole del proprio stato sierologico. La conseguenza è che le diagnosi tardive superano il 50% di tutte le nuove diagnosi annuali.
La tempestività della diagnosi è particolarmente importante per l’HIV. E’ noto da tempo come la corretta assunzione delle terapie antiretrovirali preservi al meglio la salute dei singoli e renda il virus non trasmissibile ai/alle proprie partner sessuali, grazie alla soppressione della carica virale. Tale evidenza scientifica è riassunta nella sigla U=U, Undetectable equals Untrasmittable, ossia: se il virus non è rilevabile non è nemmeno trasmissibile. Ridurre al minimo il tempo che intercorre tra l’infezione e l’inizio delle terapie riduce, dunque, il periodo entro il quale una persona con HIV possa inconsapevolmente trasmettere il virus ed evita che l’infezione indebolisca progressivamente il sistema immunitario delle persone con HIV.
L'ETW concorre alla realizzazione degli Obiettivi ONU per uno Sviluppo Sostenibile (SDGs) che si prefiggono la sconfitta di queste e altre patologie entro il 2030.
Obiettivi principali della ETW sono:
- Incoraggiare le persone a sottoporsi ai test per conoscere il proprio stato di salute e renderle consapevoli, eventualmente, dei percorsi di cura da affrontare.
- Fornire occasioni di informazione e, dunque, di prevenzione.
- Sensibilizzare le istituzioni sanitarie affinché promuovano attivamente i test
- Premere sui decisori politici affinché si impegnino a fornire servizi adeguati e integrati per la diagnosi precoce di queste infezioni, abbattendo tutte le barriere che ostacolano il ricorso ai test
- Differenziare le opportunità di test e valorizzare il servizi di testing in contesti non sanitari come quelli forniti da ONG e communities. Tali servizi sono in grado, infatti, di raggiungere target che non si rivolgerebbero a strutture più tradizionali.
- Far emergere il sommerso e contrastare il fenomeno delle diagnosi tardive.
La LILA sarà in campo in ben dieci città: Bari, Bisceglie, Cagliari, Como, Firenze, Livorno,Milano, Pinerolo, Torino, Trento i nostri servizi di testing, attivi tutto l’anno, saranno potenziati per moltiplicare l’offerta di test rapidi, anonimi e gratuiti, per HIV, HCV e Sifilide, sia nelle sedi sia sul territorio. In tutto offriremo ventidue appuntamenti per un totale di novanta ore. Le persone saranno accolte da volontari e operatori nella massima riservatezza e, a ciascuno, saranno proposti colloqui di counselling pre e post test. La LILA offre da anni servizi strutturati di test, quasi totalmente autofinanziati operando secondo il modello CBVCT ossia Community-Based Voluntary Counselling and Testing del protocollo europeo COBATEST promosso dalla Comunità Europea. L’obiettivo è proporre i test rapidi in ambienti friendly, non sanitari, vicini al target, con colloqui di counselling, garanzia dell’anonimato e raccordo con i servizi pubblici. Questo tipo di servizio è raccomandato da tutte le organizzazioni internazionali essendo quello più in grado di raggiungere persone e gruppi di popolazione meno propensi a rivolgersi ai servizi tradizionali.
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Yes Self Test
La mobilitazione straordinaria della LILA per promuovere il test, proseguirà anche per tutta la settimana successiva alla ETW, quella del primo dicembre, Giornata Mondiale per la lotta contro l’AIDS, con l’iniziativa: “Yes Self Test”.
Dal 28 novembre al 4 dicembre, nove sedi LILA saranno mobilitate nei territori, con decine di eventi e appuntamenti, per consegnare gratuitamente a chi ne farà richiesta, confezioni di HIV self-test OraQuick; si tratta di un autotest rapido, acquistabile in farmacia, che può essere eseguito in privato, nella propria abitazione o in un altro luogo prescelto.
Per promuovere e far conoscere i vantaggi di questa ulteriore opportunità di diagnosi precoce, LILA, nel corso dei trentuno eventi in programma, per un totale di centoventisette ore di attività, consegnerà ben duemila kit gratuiti. "Yes Self Test" è resa possibile con il supporto di OraSure Technologies Inc. - leader nei test diagnostici point of care, nei dispositivi di raccolta dei campioni, nei servizi di laboratorio e di analisi del microbioma – e di Alliance Healthcare Italia, il distributore dell’HIV self-test OraQuick in Italia, che forniranno gratuitamente tutti i kit.
Al momento della consegna dei test, daremo alle persone interessate tutte le informazioni necessarie; chiunque voglia eseguire l’autotest potrà farlo anche con il nostro aiuto, presso le nostre sedi o richiedendo un appuntamento da remoto con il nostro servizio di supporto all’autotest, attivo tutto l’anno.
LILA ringrazia OraSure Technologies Inc. e Alliance Healthcare Italia, per aver promosso con noi questa importante iniziativa di salute pubblica.
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Importanza del test, il problema del sommerso
La campagna“Yes Selftest”, amplia, dunque, le iniziative e i servizi di promozione dei test messe in campo dalla LILA. La possibilità di eseguire un test rapido in un ambiente riservato è un’opportunità in più, un altro strumento, per avvicinare le persone al test. La campagna che accompagnerà l’iniziativa, ha come obiettivo proprio quello di far sapere che esiste la possibilità di ricorrere per la diagnosi anche a questo strumento. Gran parte delle persone vive il momento del test con grande ansia; in tanti ne rinviano l’esecuzione, spesso per timore di essere giudicati, di poter essere riconosciuti o, in qualche modo, “schedati”. Il selftest può ben rispondere a questi timori, soprattutto se accompagnato da adeguate campagne di supporto e informazione.
Del resto, le agenzie sanitarie internazionali raccomandano da tempo di moltiplicare e diversificare al massimo le opportunità di accesso al test; i test integrati per HIV,Epatiti virali, IST sono, infatti, il primo, fondamentale passo per l’accesso a percorsi di cura e trattamento e per l’emersione del vasto, preoccupante, fenomeno delle diagnosi tardive.
Secondo dati citati da EuroTEST, riferiti al 2018, nella regione europea dell’OMS vivono circa 2,2 milioni di persone con HIV, il 36% delle quali non è consapevole di aver contratto il virus. Questo comporta che più della metà delle diagnosi annuali, il 53%, avvenga con grave ritardo e, spesso, solo quando lo stato di salute di chi ha contratto l’HIV è già molto compromesso. Ritardare l’accesso ai trattamenti antiretrovirali può renderli meno efficaci aumentando il periodo in cui l’HIV può essere trasmesso. La mancanza d’informazione e di consapevolezza, dovuta allo stigma, alla scarsa informazione, ai troppi ostacoli che si frappongono all’esecuzione del test (orari scomodi, richiesta di ricette o prescrizioni, mancanza di riservatezza) contribuiscono a rendere ancora l’HIV un rilevante problema di salute pubblica.
Per quanto riguarda le epatiti virali, le stime indicano che in Europa vivano quindici milioni di persone con epatite B e quattordici milioni con epatite C. Spesso asintomatiche e quindi non trattate, le epatiti sono tra le principali cause di cirrosi epatica e cancro al fegato. Le stime ci dicono che la percentuale di persone con epatite C che riceve un trattamento è solo il 3,5% del totale; è un dato inaccettabile se si tiene conto che da diversi anni esiste una cura in grado di eradicare completamente l’HCV mentre l’epatite B può essere trattata e controllata. Discorso analogo riguarda le IST. Nella sola area UE/SEE più Regno Unito si segnalano 500mila nuovi casi ogni anno ma il sommerso potrebbe essere ben più vasto. Clamidia, Sifilide, Gonorrea sono quelle più diffusa. Se non trattate, anche queste infezioni possono produrre gravi danni alla salute delle persone e un pesante impatto sanitario e sociale.