Introvabile, costoso, ignorato dalle istituzioni: i principali ostacoli all'uso del femidom, il condom femminile, sono questi. Lunedì 16 settembre è Global Female Condom Day, seconda edizione. Per fare sì che questo prezioso strumento abbia finalmente la diffusione che merita, attraverso l'azione di associazioni, educatori, operatori sanitari e singole persone che abbiano a cuore la salute sessuale di donne e uomini. Il preservativo femminile può rivoluzionare il safer sex, e avere uno strumento in più significa aumentare la percentuale di rapporti protetti.
Protagonista al massimo di qualche periodico pezzo "di colore" nei giornali femminili (per fortuna!) il femidom in Italia è completamente assente da qualsiasi programma di prevenzione sanitaria, compresi quelli (più unici che rari) che comprendono la distribuzione di condom. Unica possibilità per trovarne uno, oltre che rivolgesi alla Lila, che li distribuisce gratuitamente, è acquistarlo nelle farmacie, in Internet o in alcuni sexyshop. Il suo costo proibitivo, circa 7 euro per 3 pezzi, è dovuto anche alla sua scarsa diffusione. L'Italia contribuisce così a fare in modo che il femidom sia scarsamente distribuito globalmente, nonostante le indicazioni e gli appelli dalle agenzie globali che si occupano di salute sessuale e prevenzione, anche in considerazione del suo ruolo nell'aumentare autonomia e empowerment delle donne, altrimenti costrette alla contrattazione per l'uso del profilattico da parte degli uomini.
Da molti anni ormai la Lila chiede che il femidom abbia la sua giusta diffusione anche in Italia. Rivolgendosi più volte direttamente alle istituzioni, ovvero ai ministri della Salute. Ricordandone l'esistenza ogni Otto marzo, Giornata delle donne. Contribuendo alla sua diffusione e conoscenza attraverso le sue sedi, mettendosi a disposizione con le aziende sanitarie, e ora anche aderendo al Global Female Condom Day, quest'anno alla sua seconda edizione. E invitando tutti a aderire alla Giornata e a seguirne gli sviluppi su Facebook e Twitter.
Che il preservativo femminile debba diventare in futuro diffuso e disponibile lo dicono i dati: dai 5 milioni di pezzi distribuiti globalmente nel 2000 si è passati ai 25 milioni del 2007, dal 2005 al 2009 la quantità disponibile per le donne è più che triplicata, dai 26 milioni di pezzi del 2009 siamo arrivati ai 47 milioni del 2012. Ma molta strada resta ancora da fare, dato che nella distribuzione di preservativi in tutto il mondo quelli femminili sono ancora solo l'1,6 per cento.
In YouTube si trovano numerosi video di presentazione del femidom: tutorial, video di promozione, video umoristici, in diverse lingue (difficilmente in italiano). I tutorial in genere utilizzano modelli, più o meno realistici e dettagliati, dell'apparato genitale femminile, così come per i condom si utilizzano dildo o vegetali dall'opportuna configurazione.
Il video della Lila presenta invece una modella in carne e ossa. In YouTube non si trova, dato che il popolare canale video ne ha ordinato la rimozione, giudicandolo inopportuno (e YouTube ha risposto alle proteste della Lila intimando la non ri-pubblicazione, pena la cancellazione dell'account). Il video è comunque visibile nel sito Lila, dove è anche consultabile una pagina di approfondimento sull'uso corretto del condom femminile.
Per altri motivi è stato invece rimosso, sempre da YouTube, il video dell'intervento di Luciana Littizzetto alla puntata di domenica 28 novembre 2010 di Che tempo che fa, la trasmissione di Fabio Fazio su Rai3, dove Lucianina parla a lungo, alla sua maniera, di preservativi e anche del profilattico femminile, purtroppo senza mostrarlo (ma descrivendolo piuttosto bene, e rimandando al sito della Lila per le informazioni dettagliate). Il video, per chi voglia vederlo, è comunque scaricabile a questo indirizzo.
Negli ultimi tempi si è molto parlato di innovazione nel campo dei preservativi, anche grazie al concorso indetto dalla Bill e Melinda Gates Foundation, nato per finanziare nuovi e più accattivanti modelli di condom, ma anche di femidom. Particolarmente interessanti sono inoltre i modelli Origami, i ricercatori ne hanno prodotti due differenti, appunto maschile e femminile, forme e usi sono molto bene comprensibili in questi bei video di presentazione, per femidom e condom.
Di femidom e sua diffusione parla molto il rapporto appena pubblicato da UnitAid, che per la prima volta ha valutato globalmente il mercato degli strumenti di prevenzione dell'Hiv (concludendo che costano, tutti e in particolar modo il femidom, troppo).
Esistono diversi modelli di preservativi femminili, e altri sono in via di sviluppo e commercializzazione. I principali modelli sono i tre seguenti.
Il primo a entrare nel mercato, ancora oggi il più famoso e più diffuso, resta il modello FC2 della statunitense Female Health Company (è anche il modello distribuito dalla Lila). Prodotto in nitrile, è un cilindro trasparente con due anelli flessibili alle estremità.
Un altro femidom che ha ricevuto l'approvazione dell'Oms e potrebbe essere commercializzato anche in Europa è il Cupid. Prodotto in India, approvato dall'India Drug Control Authority, si trova anche in altri Paesi, come Brasile e Indonesia. è in latex, con un anello esterno non circolare ma ottogonale, e una spugna interna che favorisce l'aderenza alle pareti della vagina
Woman's Condom è invece stato sviluppato in Cina da Path, ricevuta l'approvazione della Shangai Food and Drug Administration è ora presente nel solo mercato cinese, ma ha ricevuto il via alla commercializzazione in Europa, nel corso di quest'anno sono attese l'approvazione di Oms e FDA Usa. Prodotto promettente, è in poliuretano, con una capsula esterna di gelatina che si dissolve con il calore, garantendo l'aderenza.
La pochette dei femidom distribuiti dalla Lila