La PreP, Profilassi Pre-Esposizione è uno strumento di contrasto all’Hiv prezioso ed innovativo, è urgente che la ministra della Salute Lorenzin si adoperi per garantirne, anche in Italia, l’accesso gratuito. E’ quanto chiedono in una lettera aperta alla titolare del dicastero i presidenti di Arcigay, LILA, Nadir, Mario Mieli e Plus.
Il trattamento, già erogato in Francia, è ormai riconosciuto e raccomandato da Unaids, e da altre agenzie internazionali, come uno degli strumenti-chiave di ogni politica per la prevenzione. E’, infatti, ampiamente sperimentato come questo tipo di terapia, a base di tenofovir/emtricitabina, (commercializzato da Gilead col nome di Truvada), possa ridurre radicalmente le possibilità di contagio in persone sieronegative esposte, in un determinato periodo della loro vita, ad un alto rischio di infezione. “In Italia la situazione è in stallo –denunciano le associazioni- perché l’azienda detentrice del brevetto non ha chiesto alle autorità competenti la rimborsabilità del farmaco per finalità di prevenzione e sembra non abbia nessuna intenzione di chiederla”.
Principale obiezione dei detrattori di questo strumento, è l’elevato costo del farmaco branded, circa 700 euro per trenta compresse, ma i cinque presidenti firmatari ricordano come il governo già acquisti questo farmaco per la Art (terapia antiretrovirale), al costo, decisamente inferiore, di 500 euro a trattamento. Si tratterebbe inoltre, nel caso della PreP, di una somministrazione “a richiesta” limitata cioè ai casi in cui ci sia un reale rischio di contagio o a particolari periodi della vita di una persona. Altra strada possibile da seguire –ricorda ancora l’appello- è di ricorrere a farmaci equivalenti, già oggi disponibili a costi molto bassi.
Nella presentazione che accompagna la relazione al Parlamento sullo stato delle strategie di contrasto all’Hiv, la ministra Lorenzin, solo pochi giorni fa, ha ricordato come L’Italia, in quanto stato membro dell’Onu, voglia “continuare a combattere la diffusione dell’Hiv, della tubercolosi e della malaria, per sconfiggere queste patologie entro il 2030”. E’ una dichiarazione che apprezziamo ma che aspettiamo alla prova dei fatti. Da troppi anni, nel nostro paese, il trend delle nuove infezioni non decresce: “Solo politiche di prevenzione mirate e l’introduzione di nuove strategie di provata efficacia scientifica –sostengono le associazioni- possono invertire un trend costante e abbassare drasticamente questi numeri”. Il nostro paese dimostri dunque di essere effettivamente in linea con gli obiettivi ONU garantendo, a chi ne abbia necessità, un accesso gratuito e facilitato alla Prep.