Il mondo della ricerca guarda sempre più alla PreP, la Profilassi pre-esposizione, per fermare l’Hiv: lanciati nuovi studi che puntano a migliorare l’aderenza a questi tipi di trattamento e quindi la loro efficacia e diffusione. Un importante trial è stato annunciato nei giorni scorsi da HPTN, HIV Trials Network: si chiama “HPTN 083”, il primo su larga scala nel suo genere. L’obiettivo è valutare l’efficacia di un agente iniettabile di lunga durata, il Cabotegravir (CAB) per la Prep in uomini e donne trasgender che fanno sesso con uomini (MSM a TGW) e non infettati dall’HIV. Sempre nelle scorse settimane la fondazione Bill & Melinda Gates ha deciso di supportare con 140 milioni una ricerca dell’Intarsia Therapeutics su un dispositivo sottocutaneo che permette un rilascio di lunga durata, lento e costante di farmaci, superando l’esigenza di un’assunzione quotidiana.
Obiettivo dello studio “HPTN 083” dell’istituto di ricerca statunitense HPTN, è valutare se il Cabotegravir iniettabile (CAB) possa proteggere in sicurezza dal contagio dell’Hiv gli uomini che fanno sesso con altri uomini (MSM) e le donne Transgender (TGW) che fanno sesso con uomini, comparandolo all’assunzione giornaliera per via orale di Emtricitabina / tenofovir disoproxil fumarato (TDF/FTC) o Truvada. Se ne fosse provata la sicurezza e l’efficacia, questa profilassi pre-esposizione, somministrata per via iniettiva e ad azione prolungata, potrebbe rendere più facile l’adesione alla terapia rispetto all’assunzione giornaliera di TDF/FTC. “Il numero annuo di infezioni da Hiv tra i giovani, In particolare MSM e TGW è in aumento, nonostante globalmente l’andamento dell’epidemia sia invariato, -spiega Raphael J. Landovitz responsabile del protocollo– per questo è importante sviluppare molteplici modalità di prevenzione dell’HIV, in modo che le popolazioni più vulnerabili possano scegliere tra più opzioni”.
HPTN arruolerà circa 4.500 persone, dai diciotto anni in su, che non hanno contratto il virus ma a rischio di infezione, tra cisgender, MSM e TGW che fanno sesso con uomini in Argentina, Brasile, Perù, India, Thailandia, Vietnam e Sud Africa. Lo studio durerà 4 anni e mezzo. I partecipanti saranno assegnati casualmente o al gruppo CAB o a quello TDF/FTC, in modalità doppio cieco. Questo significa che, né i partecipanti né il personale sanitario, sapranno quale tipo di trattamento stia seguendo la persona. Al termine dello studio i partecipanti saranno accompagnati ai servizi di prevenzione dell’HIV disponibili localmente. “Lo studio 083 HPTN potrebbe segnare un punto di svolta, in quanto sarà il primo test su larga scala di un farmaco iniettabile a lunga durata per la prevenzione dell’Hiv”, ha detto la co-presidente del protocollo Beatriz Grinsztein. Se il farmaco iniettabile si rivelasse efficace , il successo della PreP non dipenderebbe più dunque dall’assunzione giornaliera o quasi giornaliera di pillole ma da principi di lunga durata che non presuppongono l’accettabilità e l’aderenza ad un più regolare regime di assunzione orale. Lo studio si articolerà in 4 fasi. Le persone arruolate che dovessero infettarsi durante lo studio saranno accompagnate ai servizi locali per la cura dell’Hiv e avviati alla ART. Qui tutti i particolari sul protocollo: https://www.hptn.org/research/studies/176
Il secondo studio che prendiamo in esame è stato finanziato dalla fondazione Bill e Melinda Gates, che si occupa dal 2000 del sostegno alla ricerca contro malattie come Aids e malaria soprattutto nei paesi più poveri. 140 milioni sono stati devoluti dalla fondazione alla Intarcia Therapeutic, azienda farmaceutica del Massachusetts, che sta sviluppando una tecnologia estremamente innovativa per il trattamento di patologie croniche. Si tratta di una piccola “pompa” sottocutanea che consente l’erogazione costante di farmaci, secondo un flusso che può essere tarato rispetto alle diverse esigenze farmaceutiche. Il dispositivo potrà essere ricaricato una o due volte l’anno sostituendo totalmente l’assunzione giornaliera di farmaci. Intarcia Therapeutics ha già sviluppato questa tecnologia per la cura dei diabetici e nello scorso novembre ha chiesto alla FDA (l’agenzia del farmaco Usa) di autorizzarne l’uso per questa finalità. La ricerca finanziata dalla Fondazione Gates punta a sviluppare un dispositivo dello stesso tipo per la PreP anti-HIV, rivolto soprattutto alle aree più povere, come l’Africa Sudsahariana, in cui i tassi di infezione restano ancora molti alti. Questa tecnologia potrebbe permettere di risolvere i problemi di aderenza alle terapie, derivanti da un’assunzione quotidiana di farmaci.