Contrastare il forte incremento delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) tra i più giovani, abbassare il costo dei preservativi, introdurre nelle scuole e nelle università percorsi educativi sull’uso della contraccezione e della prevenzione per una sessualità consapevole: sono gli obiettivi di un disegno di legge appena presentato al Senato e che vede come prima firmataria la senatrice Donella Mattesini della commissione Sanità e capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
Titolo della proposta di legge: “Disposizioni in materia di educazione all’uso della contraccezione e della sessualità consapevole, per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili”. Il testo prevede un abbassamento dell’Iva sul prezzo dei profilattici dal 22% al 10%, la stessa aliquota applicata a tutti gli altri dispositivi medici, e impegna i Ministeri della Salute e dell’Istruzione a contrattare con i produttori di preservativi i costi più convenienti. E' inoltre prevista l’installazione, negli istituti superiori e nelle università, di distributori di preservativi. Il testo prescrive infine, la definizione di linee guida, in collaborazione con le associazioni e le organizzazioni di volontariato, per l’attuazione di campagne informative, sempre per scuole e università, sulla prevenzione e sulla lotta all’HIV e alle malattie sessualmente trasmissibili.
La presentazione del Ddl muove dal preoccupante aumento delle MST (malattie sessualmente trasmissibili) tra i più giovani e dall’allarme per lo scarso livello di informazione di cui dispongono. In Europa –sottolineano le promotrici e i promotori del testo- quasi il 70% delle infezioni di Clamidia è riportato nei giovani tra i 15 ed i 24 anni, così come il 37% delle infezioni da Gonorrea, seguono epatite B e sifilide (circa il 15% dei casi prima dei 25 anni) e HIV (11% dei casi tra i 15 ed i 25 anni). Nella conferenza stampa di presentazione, Ketty Vaccaro, responsabile area Welfare e Salute del Censis, ha evidenziato gli esiti di uno studio appena condotto su un campione rappresentativo di giovani residenti in Italia. “Si evidenzia un paradosso –ha spiegato Vaccaro- mai le immagini e i temi della sessualità sono stati così accessibili ai più giovani. Il loro diritto alla sessualità è ormai un fatto acclarato, eppure la consapevolezza di ragazze e ragazzi su questi temi non è affatto cresciuta”. Lo studio del Censis evidenzia come, tra i ragazzi fra i 12 e i 24 anni, solo il 15,3% si consideri ben informato sul tema . Pochi conoscono la differenza tra metodi di contraccezione, come la pillola, e metodi per prevenire infezioni sessualmente trasmissibili, come il profilattico. Anche la conoscenza di queste malattie è bassa. "Il 90% - ha proseguito Vaccaro - le identifica con l'AIDS, ma solo il 23% conosce la sifilide, il 15% l'HPV il 13% la gonorrea, l’11% le epatiti, il 6% la Clamidia". Tra gli intervistati un terzo afferma di non temere le MST. Sono infine le ragazze, molto più dei ragazzi, a dichiarare di proteggersi nei rapporti solo sessuali solo "talvolta", segno di una perdurante difficoltà femminile nel gestire gli strumenti della prevenzione con i partner. Per questo,secondo la senatrice Mattesini, è urgente spingere per l’approvazione del disegno di legge, in parallelo all’iter di avvio del Piano Nazionale Aids, che attende l’esame della conferenza Stato-Regioni. "L'installazione di distributori di profilattici nelle scuole è importante per superare la vergogna di acquistarli in farmacia o al supermercato” ha spiegato la Senatrice. Il costo è un altro ostacolo di rilievo al ricorso al profilattico e dunque, secondo Mattesini, è fondamentale anche agire sul lato economico: “Nonostante i profilattici siano dispositivi medici necessari per prevenire queste malattie – ha detto- sul loro prezzo grava attualmente un'aliquota al 22%, a differenza di quanto avviene in altri paesi europei. Per questo ne prevediamo un abbassamento al 10%". Alla conferenza stampa era presente anche il presidente della LILA, Massimo Oldrini: “Bene il disegno di legge –ha detto- da anni chiediamo interventi per abbassare il costo dei profilattici e per renderli disponibili, anche gratuitamente, in scuole e università. Siamo stati richiamati, per questo, anche dall’Unione Europea. Da anni –ha proseguito- chiediamo interventi di prevenzione tra i più giovani ma per realizzarli servono risorse”. Oldrini ha anche lanciato un allarme: “Se pure il 90% dei ragazzi afferma di conoscere l’HIV, questo non vuol dire che siano adeguatamente informati”. Pieno appoggio al Ddl è giunto dalla presidente della commissione Sanità del Senato Emilia Grazia De Biasi secondo la quale è infine necessario “riaprire un ampio dibattito pubblico su sessualità, affettività, responsabilità per evitare che i social e la rete restino gli unici punti di riferimento per adolescenti e ragazzi”.