Lavorare è un diritto

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A trent'anni dall'inizio dell'epidemia globale di Hiv sappiamo come l'infezione può essere prevenuta e, quando avviene, controllata, grazie ai progressi di ricerca e medicina. Essere persone positive all’HIV o malate di Aids ha però voluto anche dire, troppo spesso, essere costrette a nascondersi, subire discriminazioni in ogni campo della vita e vedersi negati i diritti di cittadinanza. La discriminazione, in particolare sul lavoro, è il tema della Campagna Lila 2014. 

 

 

 

La campagna 2014 della Lila punta sul tema della discriminazione, in particolare nei luoghi di lavoro. Lavorare è un diritto, per le persone con Hiv ribadito dalla Legge 135/90, oltre che costituzionalmente sancito. Talvolta questo diritto viene negato, ma sempre più spesso viene rivendicato, come risulta dalle sempre più numerose segnalazioni raccolte dalla Lila, di singoli difficili casi, alcuni dei quali riguardano le nostre Istituzioni.

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Due mesi fa la Lila ha scritto al ministero della Difesa chiedendo delucidazioni in merito all'arruolamento delle persone con Hiv. Dopo aver denunciato la richiesta arbitraria e generalizzata di un test Hiv negativo in qualsiasi bando emanato dal ministero, compresi quelli di iscrizione all'Accademia, per i sedicenni, degli aspiranti suonatori della banda, degli agonisti sportivi e di tutti i volontari in ferma annuale, alla Lila sono arrivate diverse richieste, di persone che la divisa già la indossano. Dato che pare che sia stata istituita l'obbligatorietà del test Hiv anche per tutti gli arruolati, vivendo col virus temono per la propria posizione e per il loro futuro. Al ministero la Lila ha chiesto di sapere cosa accade a un dipendente che dichiari la propria sieropositività, o che rifiuti di sottoporsi al test. Ancora si attende una risposta, per la Lila e per le persone che alla Lila si sono rivolte.

Per la prima volta quest'anno alle Helpline, i centralini di informazione e assistenza della Lila, la maggioranza delle chiamate delle persone che vivono con l'Hiv ha riguardato il tema dei diritti (superando quelli delle difficoltà di relazione e di gestione della salute, storicamente le maggiori richieste), come risulta dal Report annuale Lila stilato in questi giorni. E' la prima volta che accade. E accanto a casi eclatanti di richieste di test, di lavoratori e lavoratrici licenziati, trasferiti, destinati ad altre mansioni del tutto illegittimamente, c’è un vasto sommerso, con discriminazioni più o meno sottili spesso taciute da chi le subisce.

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La qualità della vita delle persone sieropositive, il progresso della medicina, la conoscenza del virus, sono tutti elementi che dovrebbero favorire la non discriminazione, ma paradossalmente la narrazione della paura irrazionale ancora oggi prende il sopravvento. A Catania quest'anno la Lila ha seguito la vicenda di un operatore sanitario, sieropositivo, prima escluso e poi reintegrato nel posto di lavoro: stupisce la necessità di dovere ancora oggi affrontare un percorso giudiziario per raggiungere soluzioni che dovrebbero essere scontate. E accanto ai casi denunciati c’è un vasto sommerso, con discriminazioni più o meno grevi, spesso taciute da chi le subisce, che riguarda in prima persona le circa 100mila persone con diagnosi accertata di Hiv che vivono, e lavorano, oggi in Italia.

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Nella campagna Lila 2014 i testimonial sono grandi protagonisti della cultura di massa, accompagnati dallo slogan "Lavorare è un diritto. Fermiamo l’Hiv, non le persone con Hiv".

"Qualsiasi sia il lavoro, l'Hiv non conta" vale per infermiere, cuoche, idraulici, babysitter e giornalisti, vale per tutte le persone che con l'Hiv vivono in Italia e che devono poter godere liberamente dei propri diritti di cittadini, a cominciare dal diritto a lavorare.

Se Mary Poppins o Clark Kent, Super Mario Bros o Nonna Papera, Candy Candy o Braccio di Ferro avessero l'Hiv, sarebbe quella la cosa più importante? E cosa accade quando giornalisti, babysitter, idraulici, cuoche e infermiere non sono personaggi di fantasia ma persone reali, in carne ed ossa, e hanno davvero l'Hiv? La Lila vuole riportare nel mondo del lavoro l’attenzione delle istituzioni, della politica, della società civile e dei molti soggetti coinvolti nell’elaborazione di politiche e programmi su Hiv e Aids, per l'applicazione del principio costituzionale di non discriminazione per motivi di salute.

#WAD2013 World Aids Day

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Altre iniziative Lila in corso

Contro l'Aids, con la testa e con il cuore.

Nel corso del 2012 e del 2013 é stata lanciata la raccolta fondi a sostegno del Progetto Donna, indirizzato alla popolazione femminile del territorio nazionale, con l'obiettivo di aumentare l'informazione e promuovere l'adozione di comportamenti sicuri. Dal 18 novembre all'8 dicembre è possibile donare al 45505 tramite numerazione solidale, sms o chiamata da telefono fisso. Testimonial è la conduttrice televisiva Elena Di Cioccio, che per il secondo anno è al fianco della Lila, Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids.

L’Italia resta agli ultimi posti in Europa nell'uso del profilattico, ma la modalità di infezione da Hiv più frequente è il rapporto eterosessuale non protetto. Di tutti i nuovi casi di trasmissione del virus, quelli attribuibili a trasmissione eterosessuale sono aumentati in Italia dall’1,7% del 1985 al 42,7% del 2012. Circa il 60 per cento delle persone che ricevono una diagnosi di Hiv sono "late presenters", ovvero hanno contratto l'infezione diverso tempo prima e presentano già uno stato di salute compromesso. Il rapporto sessuale non protetto è poco percepito come rischioso: il primo motivo dichiarato per cui le persone fanno il test Hiv è infatti l'insorgenza di sintomi di patologie correlate al virus, e non l'aver avuto comportamenti a rischio.

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Abbi cura del tuo orto

Abbi cura del tuo orto è il video di prevenzione prodotto dalla Lila per la Giornata mondiale di lotta contro l'Aids 2013. Protagonista il preservativo, complici i passanti, autrice e performer una ragazza particolare.

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Slavina su Internet come mediattivista, Silvia Corti nasce nel 1977 a Roma. Illuminata dalla teoria queer dentro e (soprattutto) fuori dall’ambito accademico, comincia a navigare nel porno tra autoproduzioni e pellicole mainstream, lavorando sia sul set che come doppiatrice. Nel 2005 emigra a Barcellona e incontra il movimento Post-porno, nel quale trova le coordinate teoriche e pratiche della sua piú recente produzione multimediale, che ha come obiettivo la creazione di nuovi immaginari legati al corpo e alla sessualitá. Si muove tra l'Italia e l'Europa organizzando eventi e laboratori di sperimentazione, traducendo le scrittrici e poetesse radicali spagnole e promuovendo la dissidenza sessuale. Nel 2012 ha scritto il libro Racconti erotici per ragazze sole o male accompagnate (Perrone Ed.). Collabora al portale di porn charity Come4.org. Il suo blog di pornopolitica sovversivo e popolare è malapecora.noblogs.org. Abbi cura del tuo orto è la riedizione della video-performance Condoneria Pepino realizzata per un evento al Museo di Arte Contemporanea di Barcellona il 1 dicembre 2005.


European Hiv Testing Week

Prima Settimana Europea del Test Hiv (dal 22 al 29 novembre), lanciata da Hiv in Europe con la collaborazione delle agenzie internazionali e di enti e associazioni locali. Il tema è: Talk Hiv. Test Hiv. La Lila è attiva a livello nazionale e nelle sue sedi locali, con l'offerta attiva del test Hiv rapido salivare.

eu testing week

Si stima che in Italia circa un terzo delle persone con Hiv non sia a conoscenza del proprio stato di sieropositività. Delle 3853 nuove diagnosi di Hiv registrate nel 2012 la percentuale di Late presenter (persone che arrivano alla diagnosi in uno stato di salute compromesso, inconsapevoli di avere il virus) è in aumento e sfiora il 56 per cento del totale.

 

 

 

 

Qui invece si trovano tutti gli appuntamenti delle sedi locali Lila per il World Aids Day 2013

Dati tratti dall'ultimo Bollettino COA/ISS novembre 2013

 

 

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