Al Luisa Guidotti Hospital di Mutoko, vengono consegnati pacchi spesa mensili alle donne incinte che prenotano il parto già dal secondo mese di gravidanza, effettuano i controlli periodici e portano il partner a fare il test. Il risultato è che nessuno dei bambini nati nell'ospedale da allora ha il virus. Grazie al progetto “Suzy Costanzo” finanziato con il 5x1000 a Lila Catania. Che vorrebbe estendere l’attività a tutte le persone in trattamento antiretrovirale.
"Sono sempre più frequenti le richieste di consulenza psicologica da parte di partner di persone con Hiv a Lila Milano, che dal 1998 svolge un servizio di ascolto e supporto oggi finanziato principalmente con il 5X1000. Abbiamo aiutato Aldo, uomo con Hiv che per alcuni mesi ha partecipato alla terapia di gruppo, ma anche la sua attuale compagna Lucia, che ha chiesto una consulenza sui temi dell'intimità e della sessualità.
E’ partita nel capoluogo sardo il 1° maggio la campagna "Fermiamo l'Hiv, non le persone con l'Hiv" promossa da Cgil – Ufficio Nuovi Diritti e LILA di Cagliari, per la tutela dei diritti e della lotta alla discriminazione nei luoghi i lavoro. A circa 50.000 iscritti e a 1800 delegati della Cgil sarà inviata una lettera che informa sulla normativa relativa alla somministrazione del test ai dipendenti.
Luciano Nigro, presidente di Lila Catania, ha una lunga esperienza come infettivologo e docente di malattie infettive per l’Università del capoluogo siciliano. In pensione da maggio, continua a lavorare come responsabile di un progetto sanitario in Zimbabwe. Sulla modalità di concessione dei nuovi farmaci antivirali diretti contro l'Epatite C osserva: "Si registra un precedente pericoloso, per la prima volta non è il medico che decide di trattare secondo scienza coscienza, ma un desk di Aifa che non ha contatto diretto con i pazienti”. E sulla possibilità di curare con i farmaci generici indiani obietta: “In Africa li uso perché garantiti dal governo, ma in Italia nessuna istituzione assicura che siano di qualità”
Dalla stazione centrale alla chiesa della comunità nigeriana ai centri Sprar: si sono tenuti nelle zone della città più frequentare dagli immigrati gli incontri informativi e la distribuzione di condom e femidom previsti dal progetto finanziato dalla Chiesa Valdese, che ha permesso di contattare in un anno circa 1000 persone.
"Abbiamo fatto esperienze importanti di conoscenza delle comunità straniere che vivono nella nostra città": Maria Grazia Messina, volontaria di LILA Catania e coordinatrice del progetto "Solidarietà senza Frontiere", co-finanziato dall'ottopermille della Tavola Valdese, parla con entusiasmo delle attività svolte per facilitare l'accesso ai servizi di salute e prevenzione dei migranti che vivono nella città siciliana. "In un anno abbiamo tenuto 9 incontri di educazione sanitaria e sessuale all'interno degli Sprar – i centri di accoglienza per Richiedenti Asilo e Rifugiati - e due volte abbiamo persino parlato nella chiesa evangelica nigeriana - spiega Messina – che a Catania si trova in un garage". La volontaria di Lila Catania racconta come particolarmente coinvolgente l'incontro avvenuto dopo la lettura del vangelo domenicale, animata da canti e balli della comunità dell'Africa occidentale: "Insieme al medico della LILA abbiamo parlato di salute e prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse a circa 40 persone e, alla fine, dopo una discussione stimolata dalle domande dei presenti, abbiamo distribuito preservativi e femidom".