La LILA aderisce alla mobilitazione promossa per l’8 marzo, giornata internazionale della donna, dalla rete “Non una di meno” e da diversi sindacati di base. L’associazione sostiene simbolicamente lo sciopero globale delle donne che caratterizza la giornata, con la sospensione, in alcune fasce orarie, dei servizi offerti gratuitamente dall’associazione. “Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo” lo slogan dell’iniziativa che vedrà scendere in piazza le donne, e non solo, di oltre 40 paesi per ribadire l’opposizione alla violenza di genere in tutte le sue forme, al sessismo, all’omofobia, alla transfobia. Dalla LILA pieno sostegno, infine, al piano “8 punti per l’8 marzo” elaborato dalla rete.
Si tratta di un appuntamento cui la nostra associazione non può mancare. La nostra quotidianità e la nostra storia hanno visto da sempre le donne protagoniste come attiviste, come volontarie, come interlocutrici centrali di tante battaglie. Negli anni abbiamo saputo ascoltare e ascoltarci, elaborare specifici saperi femminili sui temi dell’HIV/AIDS che non possono non ricollegarsi alle pratiche e ai saperi dei movimenti femministi, alla lunga lotta per l’autodeterminazione e per la libertà delle donne, all’urgenza di forti cambiamenti culturali.
Tuttora troppe donne, anche in Italia, vivono in condizione subalterna la propria sessualità e le scelte che riguardano la propria salute, quindi anche gli aspetti inerenti l’HIV e le altre malattie sessualmente trasmissibili. Per vari fattori, biologici, fisici, culturali, nel rapporto eterosessuale le donne sono le più esposte al rischio di contrarre l’infezione da HIV e possiedono minori strumenti per prevenirla: la capacità di negoziare con i partner l’utilizzo del profilattico resta molto bassa, il femidom, il condom femminile, resta uno strumento di difficile reperibilità e dal costo eccessivo mentre in tante contraggono il virus dai propri partner, abituali o meno, senza aver avuto nessuna percezione del rischio. Spesso, infine, si scopre di aver contratto l’infezione solo a seguito di accertamenti legati alla gravidanza.
Ancora più difficile la situazione per le donne socialmente più vulnerabili: le migranti, le vittime di violenza domestica, le donne costrette alla prostituzione, queste ultime, spesso, messe di fronte al ricatto tra la difesa della propria salute e pagamenti più alti, in cambio della rinuncia al profilattico.
Alle donne i messaggi della prevenzione, già largamente insufficienti, non arrivano perché parziali e non pensati per loro. Un’efficace campagna di prevenzione non può invece prescindere dal protagonismo delle donne e dall’assunzione della libertà e dell’autonomia femminile come valore. A fronte di una quasi totale latitanza delle istituzioni, la LILA è stata tra le pochissime realtà ad occuparsi in questi decenni di prevenzione femminile dell’HIV puntando principalmente sull’empowerment delle donne con campagne di informazione e servizi specifici.
Nella giornata dell’8 marzo sospenderemo dunque parzialmente i nostri servizi di helpline per sottolineare l’importanza del lavoro svolto dalle donne, anche nell’associazionismo e nel volontariato e per protestare contro il mancato riconoscimento da parte delle istituzioni di questo contributo fondamentale. In segno di rispetto verso chi avrà bisogno di noi, in alcune fasce orarie, i servizi saranno comunque garantiti.