Egregio Direttore e responsabile di redazione.
Siamo un gruppo di associazioni impegnate da anni nel contrasto all’HIV, nella promozione della salute sessuale delle persone, nella prevenzione, per i diritti di tutt*, contro ogni stigma e pregiudizio.
Prendiamo parola attraverso questo canale, e dopo un po' di tempo, per esprimere alcune considerazioni sul racconto di un fatto di cronaca molto grave, di cui la stampa nazionale ha dato notizia un mese fa, agli inizi di agosto. La vicenda è quella di padre Melis, sacerdote arrestato a Genova con l’imputazione di abusi su minori. Le accuse mosse dalla Procura sono indiscutibilmente gravissime e meritano tutta l'attenzione che autorità giudiziarie e media hanno dedicato alla vicenda.
E noi, come tutti, auspichiamo che venga fatta piena luce sui fatti, che si accertino le responsabilità e che sia resa giustizia alle vittime.
Detto ciò, vorremmo portare nuovamente alla vostra attenzione un problema che continua a ripresentarsi: la scorrettezza del linguaggio e dei contenuti con cui viene trattato il tema HIV in relazione a fatti di cronaca. Purtroppo, assistiamo ancora una volta alla diffusione di informazioni imprecise, ambigue e a volte perfino scientificamente errate e fortemente stigmatizzanti nei confronti di tutte le persone con HIV. Questo fenomeno, che si verifica in un cortocircuito comunicativo tra autorità giudiziarie e vari organi d'informazione, rischia di avere ripercussioni negative sul rispetto dei diritti umani e della salute pubblica.