Data: 31 ottobre 2013
Autore: LILA Onlus e CittadinanzAttiva.
Sedici le regioni che avevano la possibilità di presentare progetti sulla diagnosi di infezione da HIV (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto). A fine settembre 14 avevano presentato gli atti deliberativi al Ministero, mentre risultavano assenti Calabria e Campania.
Di queste 14 delibere approvate, LILA e Cittadinanzattiva hanno potuto reperire i progetti esecutivi , con non poche difficoltà, in 10 regioni (Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto) e su queste hanno effettuato l'analisi.
Il 50% dei progetti presentati (Veneto, Marche, Umbria, Lazio e Puglia) riporta e computa azioni e costi di attività ordinaria o di attività già finanziate negli stessi periodi da altri fondi.
Nello specifico:
- 3 regioni indicano attività di carattere formativo al personale sanitario già coperte annualmente con 18 Ml di euro del fondo della Legge 135/90;
- 1 regione include nei costi il computo economico di esami che sono lo standard nella cura dell'HIV e quindi garantiti dai LEA;
- 1 regione include più azioni realizzate con altri finanziamenti precedentemente ricevuti.
- 4 progetti (Veneto, Toscana, Marche e Puglia) su 10 propongono attività non riconducibili agli obiettivi indicati nel documento licenziato dal CIPE e quindi non congrue.
- Una regione, la Liguria, propone una attività basata su una strategia di offerta del test HIV considerata non costo efficace e non socialmente accettabile sia dalla comunità scientifica nazionale che internazionale.
- La metà dei progetti contiene indicatori definiti per misurare la validità dell'obiettivo proposto come richiesto dall'atto; 4 progetti (Toscana, Veneto, Umbria e Puglia) non contengono azioni innovative/migliorative.
- Il 60% dei progetti indica tempi di esecuzione antecedenti alla deliberazione CIPE, nella gran parte dei casi riferiti all'inizio del 2012, ma in alcuni si indica come avvio del progetto il 2010.
Globalmente si può affermare che la totalità dei 10 progetti analizzati ha almeno un indice di non congruità. 8 progetti su 10 contengono almeno 2 indici non congruità e 2 progetti su 10 hanno 5 elementi di non congruità.
Alessandra Cerioli, Presidente di LILA Onlus - Lega Italiana per la Lotta contro l'AIDS, e Tonino Aceti, Coordinatore Nazionale Tribunale per i diritti del malato e Responsabile Coordinamento nazionale Associazioni Malati Cronici (CnAMC) - Cittadinanzattiva, hanno denunciato oggi le irregolarità rilevate nell'utilizzo regionale dei fondi per la diagnosi di infezione da HIV stanziati per gli "Obiettivi di Piano Sanitario Nazionale 2012".
In allegato, è possibile scaricare la Scheda Tecnica dell'analisi effettuata e la lettera aperta firmata dai rappresentanti delle due associazioni, mentre il comunicato stampa relativo allìiniziativa è disponibile a questo link.
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