Data: Giovedì 15 maggio 2014
Autori: Convegno promosso da LILA con il patrocinio di Cittadinanzattiva
Interventi di Alessandra Cerioli, Cristina Perone, Alessandro Gaeta, Giovanni Guaraldi, Maria Teresa Bressi, Massimo Oldrini, Roberta Di Maggio, Giancarlo Marano, Teresa Petrangolini, Donata Lenzi.
Convegno su HIV e Diritti nel Mondo del Lavoro
Roma - Palazzo S. Maria in Aquiro, Senato della Repubblica.
Un convegno per discutere di HIV e mondo del lavoro, con l'obiettivo di fare il punto sulle leggi, la realtà dei fatti e la vita dei lavoratori che vivono con l'HIV. Con i relatori della LILA, ne hanno discusso altri rappresentanti della società civile, operatori della ricerca, dei media, e membri delle istituzioni: si è parlato di aspetti legali, clinici, sociali, politici, a partire dal caso esemplare del ministero della Difesa, che accetta solo persone "HIV negative".
Oggi, a differenza degli anni ‘90, l’HIV fa forse meno paura ma lo stigma è ancora presente e la LILA continua a ricevere numerose segnalazioni da parte di persone che vivono con l’HIV e che, in molti casi, denunciano discriminazioni subite nel mondo del lavoro. Accanto ad alcuni casi eclatanti di richieste di test HIV negativo per accedere ad un bando o per ottenere un lavoro, di lavoratori e lavoratrici licenziati, trasferiti, destinati ad altre mansioni del tutto illegittimamente, c’è un sommerso molto più vasto, fatto di discriminazioni più “sottili” e nascoste che spesso vengono taciute da chi le subisce.
Interventi - Video
Intervento di apertura Alessandra Cerioli – Presidente LILA Nazionale Questo convegno ruota attorno al riconoscimento di un'evidenza scientifica molto chiara: l'HIV si trasmette in tre modi (sesso non protetto, parto e allattamento, ingresso di sangue nell'organismo) e il lavoro non è fra questi. Va ribadito, perché della segnalazioni che riceviamo pare che ciò non sia evidente a tutti. In Italia, dicono i dati, ci sono 100mila persone che vivono con l'HIV (che sanno di averlo), la maggioranza delle quali con carica virale negativa. Di queste l'88 per cento ha tra 25 e 59 anni, ovvero è in età lavorativa. Quanto è grande la discriminazione? Non lo sappiamo, non possiamo saperlo, ma riceviamo molte segnalazioni. Io sono sieropositiva dagli anni Ottanta, lavoro in una grande azienda metalmeccanica, sono visibile e non ho mai subito discriminazioni, l'obiettivo è che sia così per tutte le persone che lavorano e vivono con l'HIV. |
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Presentazione della Campagna di comunicazione "HIV e Diritti nel Mondo del Lavoro" Cristina Perone, Coordinamento Campagna di comunicazione LILA Alla base dei comportamenti discriminatori c’è la paura del contagio, legata ad una percezione del rischio non corretta. Colpa di un’informazione ambigua, che ha mischiato piano morale e sanitario, creando confusione e incertezza: non ha consolidato poche e chiare informazioni di prevenzione, ma un dilagare di circostanze tutte da capire dove il rischio può annidarsi ovunque. Obiettivo è quindi ricordare che l’HIV si trasmette solo in tre modi, e il lavoro non è uno di questi. E contemporaneamente scardinare l’immaginario collettivo della persona con HIV, percepita ancora come l’altro, il diverso, lontano da noi, perché questa lontananza ci fa sentire al sicuro; oppure è il malato, da aiutare con benevolenza. In questa campagna invece la persona con HIV è il lavoratore, la lavoratrice, è l’infermiera che ci assiste, è il nostro idraulico di fiducia, il giornalista, la cuoca… la campagna attinge ai personaggi che amiamo, ai nostri eroi e beniamini, per comunicare in modo positivo, senza creare allarmismo, ma empatia, vicinanza, senso di giustizia. |
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Il virus dimenticato Alessandro Gaeta, giornalista, autore dello speciale TG1 "Il virus dimenticato" Quando mi sono messo in testa di fare lo speciale AIDS per il 1° dicembre 2013, sono andato a guardare nell'archivio della Rai: c'era poco o nulla. O meglio: c'era molto dell'"Era AIDS", epidemia, morte, sofferenze, Philadelphia e San Francisco, poi, con l'arrivo delle terapie, l'argomento è diventato squisitamente medico. Fine della paura, fine dell'allarme, fine delle trasmissioni (tv). Ma dove la medicina è avanzata, la società si è fermata, ho potuto vedere cosa sia la discriminazione coi miei occhi, e molte persone alla fine non se la sono sentita, di stare davanti a una telecamera a volto scoperto. |
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Le aspettative di vita delle persone con HIV - Chi sono e come vivono Giovanni Guaraldi, Ricercatore Clinica di Malattie Infettive, Università di Modena e Reggio Emilia, Coordinatore Ichac, Italian Collaborative HIV Aging Cohort La parabola epidemica. Gli esordi e l'identificazione dell'HIV, la conoscenza delle modalità di trasmissione, poi le terapie antiretrovirali, i loro effetti collaterali possibili, anche visivi, e il loro controllo, e il controllo delle patologie correlate. Poi le problematiche dell'invecchiamento con l'HIV. Un caso unico nella storia della medicina. E' cambiato il modo in cui si trattano le persone con HIV, sicuramente è cambiato il mio mestiere, dalla mortality rate alla life expectancy. Oggi si parla di farmaci che devono essere il meno possibile intrusivi, oggi non c'è più soltanto la riduzione della mortalità, l'aumento della sopravvivenza, ma il fatto che il paziente con HIV invecchia. Abbiamo poi il concetto di "treatment as prevention", il fatto che esista una profilassi sia pre che post esposizione al virus. L'Italia ha buone politiche mediche, l'auspicio è che questa diversa velocità tra il percorso scientifico e il percorso culturale della nostra comunità possano allinearsi. L'HIV non si trasmette nei luoghi di lavoro, e su questo sono categorico. Le slide del relatore sono qui consultabili in pdf. |
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L’uso della Legge 104 - uno spaccato dal rapporto delle cronicità Maria Teresa Bressi, Responsabile networking del CnAMC di Cittadinanzattiva. Nonostante un nuovo iter per il riconoscimento di invalidità civile, handicap e disabilità, in vigore a partire dal primo gennaio 2010, che avrebbe dovuto portare ad un percorso più rapido e semplificato, l'accesso ai benefici previsti dalla legge 104/92 per le persone con patologie o disabilità gravi (ed i loro familiari) è ad oggi tutt'altro che migliorato. Gli studi del CnAMC, così come le segnalazioni delle associazioni, evidenziano infatti come l'accesso a tali benefici sia sempre più difficoltoso, anche a causa di criteri sempre più inaspriti e tempi per nulla abbreviati, tanto che sempre più spesso si evidenziano difficoltà nel conciliare attività lavorativa ed esigenze di cura, mentre aumentano le segnalazioni riguardanti licenziamenti a causa della patologia. In questa situazione, sempre più lavoratori evitano di prendere i permessi di cura, nascondono la propria patologia sul posto di lavoro e comunque eseguono un lavoro non adatto alla propria condizione lavorativa. Le slide del relatore sono qui consultabili in pdf. |
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La situazione italiana e l’inquadramento normativo sull’HIV Massimo Oldrini e Roberta di Maggio, LILA Nazionale La sentenza della Corte Costituzionale ha cassato , ma senza che per questo venisse meno il divieto di richiesta del test HIV in ambito di lavoro. Eppure viene ancora citata (a sproposito) nonostante non manchino le sentenze avverse. La richiesta del test HIV in ambito di lavoro o in sede di assunzione è impedita inoltre da art.32 della Costituzione e da Statuto dei lavoratori, oltre che dalla normativa internazionale, e dalla recente circolare del ministero della Salute. Le tutele sul lavoro ci sono, ma le persone non si espongono, il dato storico è che le cause sono molto poche (case history). Ma le richieste di informazioni sul tema dei diritti ai centralini della LILA (8mila telefonate l'anno circa) sono passati dal 15 al 20 per cento nell'ultimo anno, e le prime elaborazioni dello stesso QuestionAIDS, ancora in corso, forniscono dati simili. Le slide dei relatori sono qui consultabili in pdf. |
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La circolare congiunta MdS e MdL 2013 Giancarlo Marano, Direttore Uff. II DGPREV Ministero della Salute La circolarerisponde alla necessità di un'iniziativa congiunta dei ministeri della Salute e del Lavoro verso l'adeguamento a un quadro normativo, anche internazionale, che si è evoluto, e al quadro scientifico. Se la domanda è se in Italia vi sia la possibilità di accertamenti sull'HIV in un quadro preassuntivo, la risposta è: No. Vi può essere eccezionalità, da valutarsi con il medico competente e in funzione del Documento di valutazione dei rischi. Ma il rischio è sempre personale, non può essere generico e collettivo di una struttura, generalizzato al punto di prevedere test a tappeto per tutti i lavoratori. La circolare chiarisce che il rischio è individuale, nell'interesse e in relazione al singolo lavoratore e alla sua particolare mansione in un determinato contesto lavorativo. Nel caso l'autorità intervenga per violazione della circolare, la responsabilità di tale violazione è sia del datore di lavoro che del medico competente. Le slide del relatore sono qui consultabili in pdf. |
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Consigliera Teresa Petrangolini, componente Commissione Politiche Sociali e Salute Regione Lazio, Lista per il Lazio Nel suo intervento, oltre a portare il saluto della Regione Lazio, sottolinea l’importanza della collaborazione di associazioni e singoli verso le istituzioni, fondamentale soprattuttto nel momento in cui queste si trovano di fronte a problematiche di cui non hanno specifica competenza. Chiede infatti di verificare quale può essere l’apporto della Regione Lazio, attiva in questo periodo per stendere leggi in materia di non discrinazione e parità di genere. Per quanto riguarda i processi di semplificazione, inoltre, è importante - per le istituzioni - ricevere delle segnalazioni, cosicchè le procedure da seguire siano sviluppate in collaborazione con chi dovrà accedere ai sevizi. |
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Onorevole Donata Lenzi, capogruppo Pd, XII Commissione Affari Sociali della Camera Al ministero della Difesa devono rendersi conto che l'innovazione tecnologica non riguarda solo gli armamenti. Perciò alla Camera è stata depositata, su impulso di questo convegno e di quanto qui denunciato (la richiesta massiva e indiscriminata di test HIV da parte del ministero della Difesa, sia per i dipendenti che in fase preassuntiva, ndr) un'interrogazione parlamentare a firma Donata Lenzi e Carlo Galli, membro della commissione Difesa, indirizzata ai ministeri della Salute e della Difesa. |
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Moderatore: Diego Scudiero Presidente LILA Bologna |
Il Convegno si inserisce all'interno della Campagna di comunicazione "HIV e Diritti nel Mondo del Lavoro"
Oltre agli interventi video, sono disponibili le slide presentate al convegno:
- Presentazione della Campagna di comunicazione - C. Perone
- Le aspettative di vita delle persone con HIV - G. Guaraldi
- L’uso della Legge 104 - uno spaccato dal rapporto delle cronicità - M.T.Bressi
- La situazione italiana e l’inquadramento normativo sull’HIV - Di Maggio Oldrini
- La circolare congiunta MdS e MdL 2013 - G. Marano