Topino bello,
sei stato tantissime cose e lo sei stato per tantissime persone. Non tutte le cose per tuttə: con alcunə su livelli intimi ed esclusivi, con altrə sulla condivisione dell’attivismo e delle lotte sociali, con altrə ancora vestendo la divisa istituzionale di un ruolo. Ma una cosa precisa è stata trasversale a tutti i diversi livelli: l’affermazione e l’esempio del potere del libero arbitrio, che tutti e tutte agiamo continuamente, anche se non sempre con consapevolezza.
A guardare la tua vita e la tua morte, si potrebbe dire che sia stata dura, ingiusta, piena di accadimenti con un peso specifico inaccettabile. Ma, osservandola senza i filtri del giudizio, senza quella mente duale di cui siamo ostaggio e che separa costantemente in giusto e sbagliato, bello e brutto, buono e cattivo, ecco che la tua vita e la tua morte restituiscono unicamente la naturale complessità dell’esistere e tutta la bellezza dell’Essere.
Tutto il coraggio e la fatica del crescere e dell’attraversare gli eventi, imparando e affinando sempre meglio la capacità di sintonizzarti nel profondo alla tua personale e autentica risposta, invece di farti trascinare dalla reazione istantanea che quella mente impaurita e cieca sposa nell’illusione di poter controllare la vita.
Tu, come noi, non avevi super poteri, e sono certo che il tuo continuo fare un passo indietro rispetto alle istanze dei ruoli che vestivi nasceva proprio dal fatto che, per te, era importante rivendicare la tua umanità nel senso più profondo del termine, con i suoi limiti, le sue incertezze e le sue paure. Per non creare distanze. Per non sentirti troppo solo. Affinché chiunque ti incontrasse potesse riconoscersi in qualche modo, potesse “vederti” come tu sapevi guardare loro: nudi, senza le divise del caso.
La tua vita sarebbe potuta essere tutt’altra storia. Completamente diversa. E se è stata quello che è stata, non è perché dal cielo è sceso qualcuno a cambiare le direzioni, ma solo perché hai usato al meglio il tuo libero arbitrio. Io penso che questo sia l’esempio più importante che hai saputo incarnare, quasi senza rendertene conto.
Mi dai la conferma e rafforzi la fede che avverto nel pensare che, al di là della percezione che possiamo avere attraverso la mente di tutte le immagini che compongono il film della nostra vita – che a volte non avremmo voluto e che a volte inutilmente tentiamo di respingere – nessuna di esse è mai spropositata nel suo peso rispetto a ciò che possiamo essere in grado di reggere.
Possiamo non accettarle e combattere per tutta la vita, come vittime degli eventi, oppure, al contrario, attraversarle, trasformarle e trasformarci in guerrieri e guerriere che non minacciano nessuno e di cui si avverte tutta l’autorevolezza, la bellezza e l’autenticità.
Il libero arbitrio. Che meravigliosa opportunità, quando la scelta è allineata alla propria anima e si traduce in una risposta consapevole, invece che in una reazione indotta dall’esterno.
Sono immensamente grato di aver fatto parte della tua vita e ti ringrazio per aver saputo “vedermi” e riconoscermi.
Filippo
(Presidente LILA Nazionale 2001-2008)