Classifica delle sostanze psicoattive: quando la scienza viene lasciata indietro

Data: report 2019
Autore: Global Commission on Drug Policy

Il report analizza la storia, le procedure e le incongruenze dell’attuale classificazione delle sostanze psicoattive, nata in seguito alle due Convenzioni siglate dalla Commission on Narcotic Drugs (CND) delle Nazioni Unite nel 1961 e 1971. Tale catalogo di oltre 300 sostanze, suddivise in base al potenziale di dipendenza, abuso e all’utilità terapeutica, è il fondamento dell’attuale approccio repressivo del sistema internazionale di controllo delle droghe. Con poche eccezioni, tutte le sostanze inserite a scopo non specificatamente medico o scientifico sono di fatto vietate.

Il report sostiene che l’attuale distinzione tra sostanze legali e illegali non sia inequivocabilmente basata su valutazioni scientifiche quanto su considerazioni arbitrarie e scelte di tipo politico. La Commissione chiede alla comunità internazionale una revisione critica dell’attuale sistema di classificazione e definisce i principi guida per un modello più razionale, basato su evidenze scientifiche, che permetta ai paesi maggiore flessibilità nella gestione delle sostanze. Un metodo, che consenta un migliore equilibrio tra la disponibilità di sostanze controllate per usi legittimi e il prevenire l’uso problematico, costituirebbe uno strumento chiave per guidare le riforme e trasformare le politiche di controllo sulle droghe esclusivamente proibizioniste in un modello flessibile basato sulla regolazione e autoregolazione di chi usa droghe.

Allegato: GCDP Report 2019
Il documento originale è disponibile a questo link.

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