Data: giugno 2015
Autori: La società della ragione, Forum Droghe, Antigone e CNCA, con l'adesione di CGIL, Comunità di San Benedetto al Porto, Gruppo Abele, Itaca, ITARDD, LegaCoopSociali, LILA, Magistratura Democratica e Unione delle Camere Penali Italiane.
Il VI° rapporto sulla legge sulla droga in Italia denuncia che molte persone condannate in base alla legge 49/2006 - annullata l'anno scorso dalla Consulta - sono ancora in carcere, mentre chi assume sostanze accede di rado alle misure alternative e i servizi per la riduzione del danno sono solo 185 in tutto il territorio nazionale. Il libro bianco lancia due proposte di legge che come LILA sosteniamo: la riforma della 309/90 con rafforzamento di azioni di prevenzione dell'Hiv e una nuova regolamentazione di produzione, vendita e acquisto di canapa.
Le persone detenute in Italia nel 2014 sono 9.000 in meno rispetto l'anno precedente grazie al calo di circa 5.500 unità di coloro che si trovano in carcere per detenzione e spaccio di stupefacenti: lo rileva il VI° Libro Bianco sugli effetti della legge sulle droghe, promosso e redatto da La Società della Ragione, Antigone, Cnca, Forum Droghe e sostenuto dalla LILA insieme alle altre associazioni del Cartello di Genova. Il report evidenzia che, al 31 dicembre 2014 erano 17.995 i detenuti in carcere per la violazione dell'art.73 del testo unico sulla droga, pari al 33,56% del totale mentre solo un anno prima erano 23.346, pari al 37,33%. Tale cambiamento è collegato alla dichiarazione d'incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi, che il 12 febbraio 2014 ha sancito il ritorno alla legge Iervolino-Vassalli con le modifiche introdotte con il referendum del 1993 e quelle successive introdotte dal decreto Lorenzin. Tuttavia, rimane aperta la questione riguardante la rideterminazione della pena per chi è stato condannato in base a una legge poi dichiarata incostituzionale: per le Sezioni Unite della Corte di Cassazione i detenuti hanno il diritto di ottenere il ridimensionamento delle pene sulla base della normativa così come è uscita dalla sentenza della Corte costituzionale ma, ad oggi, Parlamento e Governo non hanno promosso un provvedimento che garantisca una decisione immediata ed uguale per tutti, così come chiesto dalla campagna "Contro la pena illegittima" cui ha aderito la LILA insieme a Cgil, Itarrd (Rete Italiana per la Riduzione del Danno) e altre associazioni.
Per quanto riguarda la riduzione del danno, il Libro Bianco denuncia che, al 31 dicembre 2014 in Italia, esistono solo 185 servizi che svolgono questo tipo di interventi. Nel capitolo "La riduzione del danno oggi in Italia" i curatori riportano i risultati del censimento realizzato da alcuni operatori del privato sociale e del pubblico che, in assenza di dati ufficiali, hanno compilato una mappa dei servizi di riduzione del danno. La fotografia che emerge da questo censimento è desolante: in alcune regioni non risultano esserci servizi attivi mentre nella maggior parte delle regioni sono attivi solo da 1 a 5 interventi per tutte le tipologie di offerta. Questa è la conferma della scarsa attenzione alla tematica della salute che oggi c'è nei confronti di chi consuma sostanze. Disinteresse istituzionale, ostracismo e precarizzazione di questi servizi sembrano essere la cifra che orienta i policy maker nonostante tutte le Agenzie internazionali prescrivano gli interventi di riduzione del danno come prioritari.
Per far fronte alla carenza di servizi di riduzione del danno nel Libro Bianco si auspica l'avvio di azioni sperimentate in ambito europeo, come interventi sanitari a "bassa soglia" (distribuzione di metadone in strada), iniziative di analisi delle sostanze usate dai consumatori in determinate occasioni, stanze del consumo sicuro (Drug Consumption Rooms o Safe Injection Rooms), trattamenti con prescrizione medica di eroina e l'avvio anche in Italia di un programma di riduzione del danno. Tra questi, come LILA riteniamo particolarmente urgente l'attuazione di azioni di riduzione del danno in carcere, dove il consumatori rappresentano tra il 15 ed il 30% dei detenuti. In particolare auspichiamo la fornitura di materiale sterile per iniezione e di condom, interventi sono raccomandati dall'Oms, Unaids e da altre organizzazioni delle Nazioni Unite dal 2012.
In appendice al Libro Bianco, sono state pubblicate due proposte di legge elaborate dopo la Conferenza di Genova "Sulle orme di don Gallo", da un gruppo di lavoro promosso da La Società della Ragione a cui LILA partecipa perché riteniamo che la criminalizzazione e l'illegalità nella quale sono costrette le persone che usano droghe sono i miglior alleati dell'Hiv.
La prima proposta consiste in un testo di riforma della legge 309/90 Iervolino – Vassalli, attualmente in vigore, insieme ad alcune parti non abrogate della Fini-Giovanardi, dopo la dichiarazione di incostituzionalità di quest'ultima nel febbraio 2014. La proposta di legge "Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di depenalizzazione del consumo di sostanze stupefacenti, di misure alternative alla detenzione per i tossicodipendenti e di politiche di riduzione del danno" si incentra sulla revisione dei titoli VIII (repressione delle attività illecite) e X (attribuzioni regionali, provinciali e locali e servizi per le tossicodipendenze). Per quanto riguarda la materia di prevenzione, trattamenti e riduzioni del danno, l'articolato prevede "il riconoscimento e accreditamento dei soggetti afferenti alle reti territoriali per le prevenzioni, i trattamenti e le riduzioni del danno che le regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano sostengono". Una particolare attenzione viene posta alla definizione dei programmi di trattamento e riabilitazione, prevedendo una "forte soggettività dei soggetti consumatori ed un intervento degli enti accreditati". Si sottolinea l'importanza della scelta autonoma (terapia volontaria) e della difesa della privacy dei soggetti in trattamento o, comunque, in collegamento con i servizi pubblici e di privato accreditato.
La seconda proposta di legge "Norme a tutela della salute per la regolamentazione del consumo, la produzione ed il commercio della cannabis e dei prodotti da essa derivati, per la prevenzione e la ricerca in materia di dipendenze" chiede la regolamentazione della produzione, della vendita e dell'acquisto di canapa. La proposta parte dalla premessa che lo strumento sanzionatorio, penalistico e amministrativo, è insufficiente da solo per la disciplina del fenomeno, in quanto agisce nella sua fase finale e non fornisce risposte significative alle diverse esigenze che sono alla base del fenomeno stesso. L'obiettivo è quello di incidere in funzione preventiva, favorendo il radicamento di meccanismi di autoregolazione nel consumo di cannabis e la promozione di attività di prevenzione ed educazione contro le dipendenze previste nel testo unico sugli stupefacenti ma in gran parte inattuate. La proposta inoltre vuole dare impulso ad una nuova fase di ricerca e sperimentazione con il proposito di monitorare la realtà ed elaborare nuovi modelli applicativi che privilegino la tutela della salute psico-fisica e sociale e la riduzione dei danni derivanti dal consumo di stupefacenti.
La LILA con le altre associazioni promotrici del Libro Bianco le sottopongono all'attenzione dei parlamentari e in particolare dell'Intergruppo che si è costituito su queste questioni negli scorsi mesi, sottolineando come siamo alle porte della sessione speciale dell'assemblea delle Nazioni unite dedicata alle politiche in materia di droghe (Ungass), convocata per la primavera del 2016 per discutere le politiche mondiali sulla droga, che si svolgerà un quadro internazionale molto diverso dai suoi ultimi appuntamenti che dovrebbe dar vita a un cambio di rotta e alla fine della war on drugs.
Allegato: VI Libro Bianco sulla Legge sulle Droghe