Data: luglio 2015
Titolo: L'uso dei farmaci in Italia - Rapporto OsMed 2014
Autori: AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco
Secondo l'edizione 2014 del dossier dell'Osservatorio Nazionale sull'impiego dei Medicinali in Italia, la spesa per i farmaci per il trattamento delle infezioni da Hiv è in diminuzione. Un'opportunità per ottenere terapie innovative contro il virus e un maggior utilizzo della TasP.
I trattamenti dell'infezione da Hiv dal 2014 hanno un impatto economico minore su Servizio Sanitario Nazionale rispetto agli anni precedenti: è quanto emerge dall'ultimo rapporto "L'uso dei farmaci in Italia" pubblicato a luglio dall'Osservatorio nazionale sull'impiego dei Medicinali. Nel capitolo "Consumi e spesa per classe terapeutica e dati epidemiologici" e nel paragrafo "Antimicrobici generali per uso sistemico" si osserva: "Gli antivirali indicati nel trattamento dell'infezione da Hiv registrano complessivamente un decremento sia in termini di spesa, che di consumi, rispetto al 2013". L'affermazione è confermata dai dati pubblicati nella tabella relativa a spesa e consumi 2014 per i farmaci erogati dalle strutture sanitarie pubbliche (6.6): gli antivirali per il trattamento delle infezioni da Hiv, registrano un decremento dell'1,4% per quanto riguarda la spesa pro capite a carico del servizio sanitario nazionale, mentre anche le dosi giornaliere assunte risultano in diminuzione: - 2,2 %.
Questi dati ci stupiscono, visto il costante aumento del numero di persone in trattamento, e perché evidenziano una grande variabilità tra regione e regione, ma indicano che le scelte strategiche delle regioni di operare attraverso percorsi diagnostico-terapeutici ed assistenziali (Pdta) programmati sono vincenti.
Il generale contenimento della spesa per i farmaci per il trattamento dell'Hiv potrebbe essere un effetto, da un lato causato dall'introduzione di generici a seguito della scadenza dei brevetti - che ha costretto diverse case farmaceutiche a una rinegoziazione del prezzo - e dall'altro dalla semplificazione delle terapie, per cui si riducono le assunzioni giornaliere sia in termini di compresse che di numero.
Il fatto che sempre più persone sono trattate, ma con una minore spesa, è un notizia positiva e ci auguriamo che i fondi risparmiati nel trattamento dell'Hiv vengano investiti nell'acquisto di terapie più innovative e efficaci così da aumentare l'impatto della TasP (Treatment as Prevention) nel nostro paese. Oggi infatti, a causa dei tetti di spesa, molte persone con Hiv che hanno un'alta quantità di cellule CD4 nel sangue (quelle che danno la misura della funzionalità del sistema immunitario) non vengono trattate con la terapia antiretrovirale. Ma la terapia, oltre a favorire le condizioni di salute nel paziente nel futuro, ha anche l'importante compito di abbattere la carica virale, permettendo di ridurre del 96% la possibilità di trasmettere il virus, nei casi, ad esempio, di rottura del profilattico.
Secondo lo studio Icona 2013, in quell'anno avevano la carica virale nulla 72.567 persone tra le 82.463 trattate con terapia antiretrovirale, censite dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Sempre secondo l'Iss nel 2013 erano 94.136 le persone in cura presso centri medici del Servizio Sanitario Nazionale. Questo significa che oltre 10mila persone in cura in Italia non vengono trattate con farmaci antiretrovirali e altre 10mila non hanno completi benefici dal trattamento che assumono. Ci auguriamo che si aumenti il numero di persone in trattamento e di quelle con soppressione virale, per arrivare ad ottenere un effetto di migliore cura e di prevenzione della trasmissione del virus.
Allegato: Rapporto OsMed 2014