Realizzato da: LILA Bari
Finanziato da: autofinanziato
Periodo: dal 1995
Smuovere paure, capire che il virus non impedisce di vivere relazioni con persone sieronegative: la settimana di vacanza estiva che Lila Bari organizza da 20 anni, oggi aiuta gli adolescenti nati con Hiv ad affrontare una difficoltà in più, in un periodo della vita complesso per tutti.
Si è tenuta in un villaggio turistico a Scansano Ionico, in Calabria, durante la prima settimana di settembre, la vacanza estiva per una quindicina di bambini e ragazzi con Hiv e le loro famiglie, organizzata ogni anno da Lila Bari. "Rispetto a quando abbiamo cominciato, nel 1995, grazie alle nuove terapie, anche la settimana di vacanza estiva è molto cambiata - sottolinea la presidente di LILA Bari Lina Calluso - oggi le condizioni sanitarie sono sotto controllo e per fortuna non nascono quasi più bambini Hiv positivi, tuttavia i bimbi nati con l'Hiv negli anni 80 e '90 sono diventati giovani uomini e donne e/o adolescenti questi ultimi si trovano ad affrontare un periodo della vita difficile per tutti e le prime esperienze sessuali con un problema in più". "Affrontarlo insieme ad altre ragazze e ragazzi che si trovano nella stessa situazione ed a persone competenti e in grado di aiutare e' importante, per questo la vacanza rappresenta un'opportunità".
"La difficoltà riguarda i genitori, oltre che i figli - ricorda Calluso - molti non hanno la forza di dire ai propri bambini, ormai cresciuti, la loro condizione di Hiv positivi e somministrano loro le terapie senza spiegargli qual'e' il problema". Poi ci sono i ragazzi con Hiv: "Alcuni hanno rapporti sessuali, usando sempre le precauzioni, ma senza spiegare la propria condizione e altri, invece, scelgono di non avere rapporti". "Nel mezzo – spiega la presidente di LILA Bari - c'è il comportamento che noi cerchiamo di favorire, quello di chi sceglie di farsi aiutare, di informarsi e di comunicare". Oggi infatti, le terapie antiretrovirali che abbattono del 96 per cento la carica virale associate ai preservativi, permettono di avere rapporti sessuali tra persone siero discordanti senza alcun rischio di trasmissione del virus.
"Poiché dal 2014 sono venuti a mancare i fondi del Comune per sostenere questa iniziativa, abbiamo raccolto fondi attraverso il 5 x 1000, cene sociali e iniziative tutto l'anno per non dovervi rinunciare – sottolinea Calluso - dopo 20 anni, la vacanza insieme ha ancora la sua funzione, quella di offrire a bambini e adolescenti con Hiv e una situazione socio-economica complicata, un periodo di distrazione e riposo con le loro famiglie, in un ambiente ludico ricreativo facile alla relazione". La vacanza offre la possibilità di condividere e scambiarsi preoccupazioni e paure, perché "Il soggiorno è importante per i ragazzi Hiv positivi dalla nascita – afferma Calluso - perché l'incontro tra adolescenti può essere un momento di superamento delle difficoltà o la spinta a decidere di farsi aiutare".
Secondo i dati 2012/13 raccolti nel registro pediatrico tenuto dall'ospedale Anna Meyer di Firenze, gestito dal direttore del dipartimento di medicina pediatrica Maurizio De Martino, oggi sono 656 i giovani e adolescenti che hanno acquisito l'Hiv dalla madre negli anni '80-'90. L'Hiv legato al discorso sessuale è un grosso problema in un momento della vita difficile come l'adolescenza e va affrontato con operatori e psicologi, perché le informazioni e le relazioni aiutano a comprendere che l'Hiv non deve mettere ostacoli a rapporti e relazioni.