Fondo globale: servono più fondi per la fine dell'Aids entro il 2030

Global Fund8.1 milioni di persone trattate con farmaci antiretrovirali e un tasso di diffusione dell'Hiv ridotto del 47%: sono i risultati della lotta al virus raccontati nell'ultimo report dell'organizzazione che inizia a dicembre il processo di rifinanziamento per il triennio 2017-2019.

8,1 milioni di persone ad oggi curate con farmaci antiretrovirali, un tasso incidenza dell'Hiv ridotto del 47 per cento e un tasso di morte per il virus ridotto del 28% tra 2000 e 2014: sono alcuni dei dati resi noti nell'ultimo rapporto sui risultati del Fondo Globale contro l'Aids, la Tubercolosi e la malaria. Nello stesso documento si rende noto che, dall'istituzione del fondo al luglio 2015, sono stati distribuiti 5,1 miliardi di condom nei paesi beneficiari, 22 milioni di persone hanno ricevuto trattamenti per le malattie sessualmente trasmissibili e sono stati svolti 423 milioni di incontri di counseling e test per la cura e la prevenzione della diffusione del virus. Come LILA apprezziamo l'approccio del Fondo Globale che non finanzia solo trattamenti - anche se sono chiave primaria per prevenzione – ma anche sensibilizzazione e counseling per i gruppi vulnerabili come sono le donne in gravidanza in Africa. Secondo il rapporto infatti 3,1 milioni di donne con Hiv in gravidanza hanno ricevuto le terapie antiretrovirali ai fini di prevenzione della trasmissione del virus al bambino. Apprezziamo inoltre che - come segnalato dal documento - nei paesi beneficiari l'aumento delle persone trattate con terapie antiretrovirali si accompagni alla diminuzione dello stigma verso le persone con Hiv. 

A dicembre a Tokio si terrà il primo incontro sul rifinanziamento del Fondo Globale per il periodo 2017-2019, in cui verranno presentate le stime delle risorse finanziarie che dovrebbero essere necessarie per contrastare efficacemente le 3 pandemie nel prossimo triennio. La sessione conclusiva del processo di "replenishment", in cui i donatori saranno chiamati a esprimere il proprio impegno finanziario per tale triennio, si svolgerà invece l'anno prossimo. LILA ritiene che l'esito del rifinanziamento del Fondo Globale è fondamentale per cambiare il corso dell'epidemia, anche in considerazione del fatto che la terapia è non solo in grado di migliorare lo stato di salute delle persone che convivono con l'Hiv, ma anche di interrompere la trasmissione del virus. In una lettera aperta al consiglio e al direttore esecutivo del Fondo, diverse associazioni di tutto il mondo chiedono, per il prossimo triennio un finanziamento complessivo superiore a quello di 15 miliardi di dollari avuto nel triennio 2014-2016, al fine di bloccare le 3 epidemie entro il 2030. In particolare sull'Hiv, affermano – citando uno studio Unaids - che per sconfiggere l'Aids entro il 2030 sono necessari 8-12 miliardi addizionali ogni anno. Secondo le stime citate questo produrrebbe benefici per 3,2 migliaia di miliardi.

L'ltalia - dopo 5 anni di impegni disattesi ha ricominciato a contribuire al Fondo con uno stanziamento di 100 milioni di euro sul triennio 2014-2016. Il primo annuncio è stato dato con una lettera del presidente del Consiglio Mario Monti a Lila e Osservatorio Aids nel dicembre 2012. Il nostro paese è oggi l'ottavo contribuente del Fondo Globale - dopo Usa, Francia, Uk, Germania, Ue e Canada - con un miliardo e 49 milioni di dollari complessivamente donati a fine 2014 (3,1% del totale).

Il fondo è una partnership pubblico-privata: in particolare la fondazione di Bill Gates dona 500 milioni di dollari ogni 5 anni. Tuttavia la quota di finanziamento pubblico è decisamente preponderante. Per finanziare il fondo è stata inoltre avanzata la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie, sostenuta dalle campagne Robin Hood Tax e, in Italia, la ZeroZeroCinque. L'Osservatorio Aids chiede che una porzione degli introiti derivati da questa tassa vadano a favore della salute globale e della lotta alle pandemie.

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