La giornata del 1° dicembre è stata dominata dalla storia di un uomo con Hiv accusato di aver trasmesso consapevolmente il virus a diverse donne. Ma concentrare l'attenzione su storie estreme non aiuta a prevenire la diffusione dell'infezione. Perché la prevenzione richiede la responsabilità di ciascuno.
Come Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids denunciamo la crescita progressiva del numero di persone che non si sono mai sottoposte all'esame dell'Hiv: nel 2015 oltre il 20% di chi ci ha contattato non aveva mai fatto il test. Il dato sale al 36% in uno studio condotto sulla popolazione generale.
In occasione della giornata mondiale per la lotta all'Aids, la LILA organizza giornate di test gratuito e altri eventi nelle sue sedi di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Como, Livorno, Firenze, Milano, Roma, Torino e Trento in cui saranno distribuiti preservativi a marchio Coop donati dall'azienda italiana.
Quest'anno l'offerta del test riguarderà Epatite C oltre che l'Hiv. Hanno aderito le nostre sedi di Milano, Bari, Catania Torino e Trento insieme a centinaia di associazioni della regione europea dell'Oms. Vi aspettiamo dal 20 al 27 novembre!
Sono 1501 le persone con coinfezione curate con i farmaci innovativi in Portogallo dal 2014 ad oggi. Circa 600 di queste avevano un livello di fibrosi basso, tra F0 e F2. L'accordo siglato per la fornitura di Sofosbuvir e Harvoni prevede il pagamento condizionato alla guarigione e l'applicazione del meccanismo prezzo-volume. Si stima siano stati così risparmiati 89.242 anni di vita e 413 milioni di euro per il futuro.
Nel caso di esclusione da scuola denunciato in questi giorni, come in moltissimi altri episodi di discriminazione che le persone riportano alla LILA in forma anonima, la responsabilità e l'ignoranza non sono di un singolo ma della collettività: questo avviene perché in Italia non si parla più di Hiv. Per il primo dicembre chiediamo alle istituzioni programmi nazionali di informazione e prevenzione che durino tutto l'anno.
Il documento presentato il 6 ottobre da Cittadinanzattiva denuncia che nel 71,4 % dei casi le associazioni del Cnamc hanno dichiarato "interruzioni nell'erogazione del farmaco prevalentemente per limitazioni al budget" e chiede un sistema di valutazione dei medicinali innovativi che consideri il loro impatto sanitario e sociale. Come LILA evidenziamo l'esigenza che le nuove cure anti Epatite C vengano concesse sulla base della maggiore efficacia sui pazienti meno compromessi, oltre che sul principio etico di cura dei malati più gravi.
Siamo tra i partner del programma promosso dal Tribunale per i diritti del Malato per informare e assistere le persone con Epatite C. Tra le prime iniziative, un dossier che evidenzia l'esigenza di affrontare il tema della co-infezione e proposte di emendamenti al piano nazionale per le epatiti che ad oggi non si occupa di persone con Hiv.
Ha preso il via con una lettera che come Lila abbiamo deciso di pubblicare, è diventata un appello ed è stata sottoscritta da quasi 5mila di cittadini indignati. Rilanciamo ora, insieme alle associazioni Nadir e Plus, la petizione per l'accesso delle persone con co-infezione alle terapie innovative contro l'Epatite C.
LILA ricorda con affetto e profonda stima il Professor Mauro Moroni, un grande uomo, uno scienziato che ha fatto e dato tantissimo per il contrasto all’HIV e per il benessere delle persone HIV positive; un alleato e amico, con cui abbiamo condiviso importanti vittorie e alcune cocenti delusioni nella lotta contro l’AIDS.
Siamo vicini a tutta la sua famiglia, alle amiche e agli amici di Anlaids.
Nel nostro Paese il 43% delle persone che assumono sostanze per via iniettiva arriva tardi alla diagnosi da Hiv contro il 29% della media europea, a causa dello scarso uso del test, che è assente in quasi il 70% dei Sert italiani.
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