Lo scorso 18 dicembre Governo e Regioni hanno finalmente approvato il patto per la salute 2019-2021, un via libera che arriva con un anno di ritardo e al termine di un lungo braccio di ferro tra Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero della Salute ed Enti Regionali.
In occasione dello scorso primo dicembre è salito a cinque il numero delle città italiane che hanno scelto di aderire alla rete delle “Fast-track-city”, una coalizione che raccoglie circa 300 città di tutto il mondo, le cui amministrazioni si impegnano a favorire il raggiungimento degli obiettivi ONU per la sconfitta dell’AIDS entro il 2030.
UNAIDS ha deciso di dedicare il prossimo primo dicembre, giornata mondiale per la lotta contro l’AIDS, (World AIDS Day) al ruolo cruciale svolto dalle community nella risposta all’AIDS e nella difesa dei diritti delle persone che convivono con il virus. “Communities make the difference” è lo slogan scelto quest’anno dal programma ONU per la lotta all’AIDS.
La storia dell’HIV segna un passo storico anche nel nostro paese. Le principali comunità scientifiche italiane di studio e ricerca sull’HIV, riunite con associazioni e community, hanno riconosciuto ufficialmente la validità del principio U=U, Undetectable=Untrasmittable. Si tratta della rivoluzionaria evidenza scientifica secondo la quale una persona con HIV in terapia efficace, con viremia non rilevabile, non trasmette il virus. La Terapia ART diviene, così, anche un potentissimo strumento di prevenzione (TasP, Treatment as Prevention).
Dal 22 al 29 novembre torna la European Testing Week, la settimana dei test per la diagnosi di HIV ed epatiti, secondo appuntamento del 2019.Test, Treat, Prevent è lo slogan dell'iniziativa: testa, cura, previeni. Promossa da Eurotest, la Testing week, giunta alla sua settima edizione, è una delle più grandi mobilitazioni mondiali per la salute pubblica.
Obiettivo raggiunto per il Fondo Globale per la lotta contro AIDS, Tubercolosi e Malaria. La VI Conferenza di rifinanziamento, che si è svolta a Lione lo scorso 10 ottobre, si è conclusa con uno stanziamento di 14,02 miliardi di dollari per i il prossimo triennio, il più consistente mai toccato dal Fondo.
La formazione interna annuale della LILA, tenutasi ad Amantea lo scorso 14 e 15 settembre, si è occupata, in special modo, del tema della Partner Notification, ossia della comunicazione ai/alle partner, del proprio stato sierologico in caso di diagnosi da HIV, epatiti o altre Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST); questo anche in ragione di un nuovo progetto cui la LILA ha preso parte, in collaborazione con Villa Maraini, Croce Rossa e Arcigay.
Sul contrasto ad HIV, tubercolosi ed epatiti virali, parte male il cammino della nuova Commissione europea. Con una decisione grave, presa unilateralmente e senza confronto alcuno con le parti interessate, Bruxelles ha annunciato la chiusura del Forum Europeo della Società Civile (CSF), “nella sua forma attuale” e del relativo Think Thank di esperti impegnati nell'elaborazione di politiche e strategie contro queste infezioni.
A Lione si tiene in questi giorni la sesta conferenza triennale di rifinanziamento del Fondo Globale contro HIV, TB e malaria, l’organismo multilaterale più importante al mondo per il contrasto a queste patologie che colpiscono, globalmente, decine di milioni di persone. Significativo il titolo dell'appuntamento: "Decision Time: Step up or slip back", ossia: "E tempo di decidere: passi in avanti o scivolare indietro".
Per garantire gli standard di cura e assistenza fino ad ora assicurati, il Fondo punta a raccogliere per il prossimo triennio almeno 14 miliardi di dollari da parte dei paesi aderenti e dei donatori privati, con l'obiettivo di salvare sedici milioni di vite, evitare 234 milioni di infezioni e sostenere i sistemi sanitari dei paesi più poveri. Fin dalla sua istituzione, nel 2002, il Global Fund, secondo gli ultimissimi dati 2018, ha contribuito a salvare trentadue milioni di vite e limitare la diffusione di HIV, malaria, e tubercolosi. I paesi che ne hanno beneficiato, quasi tutti a basso o bassissimo reddito, sono oltre cento. Sui ventitre milioni di persone con HIV che, nel 2018, in tutto il mondo, risultavano in cura con Antiretrovirali (ART), ben 19 milioni hanno potuto aver accesso a queste terapie salva-vita grazie all’assistenza del Global FUND. Cinque milioni sono state le persone trattate per la tubercolosi mentre per la prevenzione della malaria sono stati distribuiti 131 milioni di dispositivi anti-zanzare.
Eppure sull’esito della conferenza le incognite non mancano. Forte è l’allarme per la diminuzione complessiva delle risorse a disposizione nel mondo per il contrasto a queste patologie, un calo che si va registrando da qualche anno. L’allarme arriva in primis da UNAIDS che, nel suo rapporto Global Update 2019, segnala un rallentamento generale dei progressi fin qui compiuti nella lotta all’HIV/AIDS: le nuove infezioni e i decessi per AIDS non calano come dovrebbero mentre l’accesso alle cure non segue l’aumento sperato. Tale rallentamento è da collegare, in gran parte, alla drastica riduzione dei finanziamenti per la lotta all’HIV: quasi un miliardo di dollari USA in meno nel solo 2018 con le risorse disponibili precipitate a 19 miliardi di dollari. La dichiarazione politica ONU del 2016 per la fine dell’AIDS ne stimava necessari almeno 26,2 entro il 2020. E’ la prima volta dall’inizio dell’epidemia che si registra un calo nei finanziamenti, peraltro così consistente, un fattore che mette seriamente a rischio il target ONU “90-90-90” da raggiungere entro la fine del prossimo anno. L’allarme per il calo degli impegni finanziari globali ha pesato anche sulla Conferenza ONU di fine settembre sulla Copertura Sanitaria Universale e viene rilanciato in queste settimane da ONG e società civile di tutto il mondo. Alla vigilia della Conferenza di Lione, un duro attacco è arrivato anche da Medici Senza Frontiere che, nel rapporto “Burden sharing, not burden shifting” , ossia, "Condividere l’onere, non trasferire l’onere”, segnala come la riduzione dei fondi per HIV, TB e malaria stia già mostrando pesanti effetti nei paesi più poveri, ai quali sempre più si chiede di finanziare con fondi propri la risposta contro HIV e TB, costi che non possono sostenere. Il report di MSF si basa su informazioni provenienti da nove paesi in cui l’organizzazione umanitaria gestisce programmi per l’HIV e la TB: Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Eswatini, Guinea, Kenya, Malawi, Mozambico, Myanmar e Zimbabwe. “Dopo un decennio d’investimenti importanti nella lotta all’HIV e alla Tubercolosi che insieme uccidono ogni anno due milioni di persone –documenta MSF-, i fondi hanno subito per la prima volta gravi tagli che stanno già causando ampi gap nella diagnosi, nella prevenzione e nel trattamento di HIV e TB, provocando l’esaurimento delle scorte di farmaci essenziali e minacciando programmi che coinvolgono persone con bisogni specifici e popolazioni-chiave”.
MSF conferma la riduzione di circa un miliardo di fondi per l’HIV mentre il gap dei fondi per i programmi TB ha raggiunto almeno i 3,5 miliardi di dollari. “Ogni giorno le équipe di MSF vedono pazienti soffrire e morire per queste malattie che possono essere trattate -dice il Dott. Ruggero Giuliani, vicepresidente di MSF- L’epidemia da virus HIV può essere tenuta sotto controllo solo se viene garantita una terapia adeguata, ma se il trattamento viene interrotto o non somministrato, l’infezione riprenderà a diffondersi, con un aumento dei contagi, della mortalità, dei fallimenti terapeutici e anche della resistenza ai farmaci, con conseguente aumento del costo delle cure.
L'Italia, nono donatore pubblico al mondo, ha già annunciato, per bocca dello stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che aumenterà il proprio contributo al Global Fund portandolo nei prossimi tre anni da 140 a 161 milioni.
Lo scorso 23 settembre, nel contesto della 74esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, i leader mondiali hanno adottato una dichiarazione politica di rilevanza storica sulla copertura sanitaria universale (UHC): “Si tratta dell'accordo più completo mai raggiunto sulla salute globale -ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres - è un risultato significativo che guiderà i progressi per il prossimo decennio".
Uno spazio per preservare la memoria e le esperienze del vivere con l’HIV è l’obiettivo dello “European HIV/AIDS Archive of the Humboldt-Universität zu Berlin”.
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