Obiettivo raggiunto per il Fondo Globale per la lotta contro AIDS, Tubercolosi e Malaria. La VI Conferenza di rifinanziamento, che si è svolta a Lione lo scorso 10 ottobre, si è conclusa con uno stanziamento di 14,02 miliardi di dollari per i il prossimo triennio, il più consistente mai toccato dal Fondo.
La formazione interna annuale della LILA, tenutasi ad Amantea lo scorso 14 e 15 settembre, si è occupata, in special modo, del tema della Partner Notification, ossia della comunicazione ai/alle partner, del proprio stato sierologico in caso di diagnosi da HIV, epatiti o altre Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST); questo anche in ragione di un nuovo progetto cui la LILA ha preso parte, in collaborazione con Villa Maraini, Croce Rossa e Arcigay.
Sul contrasto ad HIV, tubercolosi ed epatiti virali, parte male il cammino della nuova Commissione europea. Con una decisione grave, presa unilateralmente e senza confronto alcuno con le parti interessate, Bruxelles ha annunciato la chiusura del Forum Europeo della Società Civile (CSF), “nella sua forma attuale” e del relativo Think Thank di esperti impegnati nell'elaborazione di politiche e strategie contro queste infezioni.
A Lione si tiene in questi giorni la sesta conferenza triennale di rifinanziamento del Fondo Globale contro HIV, TB e malaria, l’organismo multilaterale più importante al mondo per il contrasto a queste patologie che colpiscono, globalmente, decine di milioni di persone. Significativo il titolo dell'appuntamento: "Decision Time: Step up or slip back", ossia: "E tempo di decidere: passi in avanti o scivolare indietro".
Per garantire gli standard di cura e assistenza fino ad ora assicurati, il Fondo punta a raccogliere per il prossimo triennio almeno 14 miliardi di dollari da parte dei paesi aderenti e dei donatori privati, con l'obiettivo di salvare sedici milioni di vite, evitare 234 milioni di infezioni e sostenere i sistemi sanitari dei paesi più poveri. Fin dalla sua istituzione, nel 2002, il Global Fund, secondo gli ultimissimi dati 2018, ha contribuito a salvare trentadue milioni di vite e limitare la diffusione di HIV, malaria, e tubercolosi. I paesi che ne hanno beneficiato, quasi tutti a basso o bassissimo reddito, sono oltre cento. Sui ventitre milioni di persone con HIV che, nel 2018, in tutto il mondo, risultavano in cura con Antiretrovirali (ART), ben 19 milioni hanno potuto aver accesso a queste terapie salva-vita grazie all’assistenza del Global FUND. Cinque milioni sono state le persone trattate per la tubercolosi mentre per la prevenzione della malaria sono stati distribuiti 131 milioni di dispositivi anti-zanzare.
Eppure sull’esito della conferenza le incognite non mancano. Forte è l’allarme per la diminuzione complessiva delle risorse a disposizione nel mondo per il contrasto a queste patologie, un calo che si va registrando da qualche anno. L’allarme arriva in primis da UNAIDS che, nel suo rapporto Global Update 2019, segnala un rallentamento generale dei progressi fin qui compiuti nella lotta all’HIV/AIDS: le nuove infezioni e i decessi per AIDS non calano come dovrebbero mentre l’accesso alle cure non segue l’aumento sperato. Tale rallentamento è da collegare, in gran parte, alla drastica riduzione dei finanziamenti per la lotta all’HIV: quasi un miliardo di dollari USA in meno nel solo 2018 con le risorse disponibili precipitate a 19 miliardi di dollari. La dichiarazione politica ONU del 2016 per la fine dell’AIDS ne stimava necessari almeno 26,2 entro il 2020. E’ la prima volta dall’inizio dell’epidemia che si registra un calo nei finanziamenti, peraltro così consistente, un fattore che mette seriamente a rischio il target ONU “90-90-90” da raggiungere entro la fine del prossimo anno. L’allarme per il calo degli impegni finanziari globali ha pesato anche sulla Conferenza ONU di fine settembre sulla Copertura Sanitaria Universale e viene rilanciato in queste settimane da ONG e società civile di tutto il mondo. Alla vigilia della Conferenza di Lione, un duro attacco è arrivato anche da Medici Senza Frontiere che, nel rapporto “Burden sharing, not burden shifting” , ossia, "Condividere l’onere, non trasferire l’onere”, segnala come la riduzione dei fondi per HIV, TB e malaria stia già mostrando pesanti effetti nei paesi più poveri, ai quali sempre più si chiede di finanziare con fondi propri la risposta contro HIV e TB, costi che non possono sostenere. Il report di MSF si basa su informazioni provenienti da nove paesi in cui l’organizzazione umanitaria gestisce programmi per l’HIV e la TB: Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Eswatini, Guinea, Kenya, Malawi, Mozambico, Myanmar e Zimbabwe. “Dopo un decennio d’investimenti importanti nella lotta all’HIV e alla Tubercolosi che insieme uccidono ogni anno due milioni di persone –documenta MSF-, i fondi hanno subito per la prima volta gravi tagli che stanno già causando ampi gap nella diagnosi, nella prevenzione e nel trattamento di HIV e TB, provocando l’esaurimento delle scorte di farmaci essenziali e minacciando programmi che coinvolgono persone con bisogni specifici e popolazioni-chiave”.
MSF conferma la riduzione di circa un miliardo di fondi per l’HIV mentre il gap dei fondi per i programmi TB ha raggiunto almeno i 3,5 miliardi di dollari. “Ogni giorno le équipe di MSF vedono pazienti soffrire e morire per queste malattie che possono essere trattate -dice il Dott. Ruggero Giuliani, vicepresidente di MSF- L’epidemia da virus HIV può essere tenuta sotto controllo solo se viene garantita una terapia adeguata, ma se il trattamento viene interrotto o non somministrato, l’infezione riprenderà a diffondersi, con un aumento dei contagi, della mortalità, dei fallimenti terapeutici e anche della resistenza ai farmaci, con conseguente aumento del costo delle cure.
L'Italia, nono donatore pubblico al mondo, ha già annunciato, per bocca dello stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che aumenterà il proprio contributo al Global Fund portandolo nei prossimi tre anni da 140 a 161 milioni.
Lo scorso 23 settembre, nel contesto della 74esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, i leader mondiali hanno adottato una dichiarazione politica di rilevanza storica sulla copertura sanitaria universale (UHC): “Si tratta dell'accordo più completo mai raggiunto sulla salute globale -ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres - è un risultato significativo che guiderà i progressi per il prossimo decennio".
Uno spazio per preservare la memoria e le esperienze del vivere con l’HIV è l’obiettivo dello “European HIV/AIDS Archive of the Humboldt-Universität zu Berlin”.
#PrepistDa- La PrEP è qui! Anche in Germania arriva la Pofilassi Pre-Esposizione pubblica e gratuita
Dallo scorso primo settembre anche in Germania la PreP, la profilassi Pre-Esposizione, viene erogata gratuitamente dal sistema sanitario pubblico a tutte le persone dai sedici anni in su, che possano essere esposte al rischio di contrarre l’HIV. Si tratta di una svolta importante per il paese dove il tema è stato, da subito, oggetto di un acceso dibattito pubblico.
I suoi successi sul campo lo hanno reso una leggenda ma ora a celebrarne il coraggio non sono più solo i suoi supporter sportivi. Il campione di rugby Gareth Thomas, quarantacinque anni, già Capitano della nazionale del Galles, dopo aver dichiarato apertamente nel 2009 la sua omosessualità, ha deciso di rivelare al mondo di avere l’HIV, una scelta poco consueta tra i personaggi pubblici di ogni paese.
L’Italia aumenterà il suo contributo al Fondo Globale per la lotta ad Aids, Tubercolosi e Malaria nel triennio 2020-2022: lo ha annunciato a fine agosto, dal G7 svoltosi a Biarritz, il premier Giuseppe Conte, ora alla guida di un nuovo governo e di una nuova coalizione.
Progressi importanti ma anche segnali molto preoccupanti nella risposta globale all’HIV/AIDS: è l’allarme lanciato dal “Global Update 2019” di UNAIDS, “Le comunità al centro”, aggiornamento sullo stato dell’HIV/AIDS nel mondo, presentato lo scorso 16 luglio a Eshowe, in Sudafrica con un focus particolare sull’importanza dell’azione delle community e presso le comunità.
Nel corso del 2019 si terranno degli eventi cruciali per il sostegno globale all’accesso alla salute di tutti e tutte e per il perseguimento dell’Agenda ONU 2030 sullo sviluppo sostenibile: a fine agosto un’importante agenda sulla salute globale sarà all’ordine del giorno del G7 a presidenza francese che si terrà a Biarritz, il 23 settembre è in programma la prima riunione di Alto Livello sulla Copertura Sanitaria Universale delle Nazioni Unite, mentre il 10 ottobre avrà luogo, sempre in Francia, a Lione, la sesta Conferenza di Rifinanziamento del Fondo Globale per la Lotta contro Aids, Tubercolosi e Malaria.
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